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CRONACA NERA

Nei guai la precedente gestione di Azzurrina Acque: 14 indagati per bancarotta e riciclaggio

Nel mirino della Guardia di finanza la vecchia gestione di Azzurrina Acque Srl: 14 indagati per bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio

Pubblicato:

Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

La Procura della Repubblica di Lucca ha chiesto il rinvio a processo per 14 persone indagate a vario titolo per bancarotta fraudolenta, falso e autoriciclaggio nel fallimento della Azzurrina Acque Srl, dopo che la Guardia di finanza ha ravvisato distrazioni patrimoniali per circa 6 milioni di euro. La nuova società, Azzurrina Srl, ha precisato l’estraneità ai fatti riguardanti la precedente gestione.

Le indagini

Gli accertamenti della Finanza hanno mostrato che gli indagati avrebbero spogliato la società dei principali asset aziendali, attraverso la cessione dello stabilimento produttivo, degli impianti e delle attrezzature, così come del marchio, tutto ciò a beneficio di imprese a essi stessi riconducibili.

Inoltre, gli indagati avrebbero svuotato i conti correnti aziendali mediante il trasferimento di somme a beneficio di altre due società della grande distribuzione alimentare con sede in Emilia-Romagna, anche queste a loro riconducibili. Lo avrebbero reso possibile attraverso quotidiani e consistenti prelievi ingiustificati di contante.

La cifra distratta

Così facendo, i 14 indagati avrebbero attuato distrazioni pari a circa 6 milioni di euro.

In una fase successiva, riporta la Guardia di finanza, l’intero complesso aziendale già appartenuto alla srl attraverso ulteriori passaggi di cessione e con l’interposizione di altri soggetti giuridici sempre di fatto gestiti dagli indagati, è stato trasferito, per sottrarlo alla procedura di aggressione del patrimonio – a garanzia dei creditori – connessa al fallimento, a società terza in buona fede (estranea, quindi, ai fatti) per 595 mila euro.

Da qui l’accusa di autoriciclaggio.

La procura ha notificato gli avvisi di conclusione delle indagini e le richiesta di rinvio a giudizio per gli indagati.

Il comunicato della nuova società

Azzurrina Srl, l’azienda che detiene attualmente il marchio Fonte Azzurrina, attraverso un comunicato ha precisato la totale estraneità alle vicende giudiziarie riguardanti la precedente gestione di Azzurrina Acque: “Con riferimento – all’interesse generato dalla notizia del termine dell’indagine della Guardia di finanza su Azzurrina Acque – e in linea con la politica di trasparenza che da sempre contraddistingue le nostre gestioni aziendali, ci teniamo a dare informazioni corrette ai nostri clienti, senza voler in nessun modo interferire sul lecito diritto di cronaca“.

“Io e la mia famiglia – dichiara l’ad della nuova società che detiene il marchio Fonte Azzurrina, Manolo Sciaulino – abbiamo assistito inermi e con sincero dispiacere, alle discontinuità di posizionamento dei prodotti Azzurrina sul mercato. Abbiamo deciso di intraprendere con la compostezza che ci appartiene, tutti i passi giusti per poter gestire al meglio questo marchio: un lungo percorso, fatto di sacrifici e duro lavoro, sostenuto da importanti investimenti finanziari, necessari per l’acquisto dei beni dal tribunale di Lucca, per le manutenzioni straordinarie e ordinarie del fabbricato e degli impianti esistenti, oltre che per apportare sostanziali migliorie che i nostri consumatori ci auguriamo sapranno apprezzare a breve. Siamo pronti a coltivare al meglio questa strategica risorsa, con responsabilità e pratica al dovere, coscienti dell’importanza sociale che riveste per il territorio della Garfagnana e in particolare per il comune di Careggine, proseguendo la produzione, l’imbottigliamento, e la commercializzazione di Fonte Azzurrina, secondo i piani prefissati”.

Fonte foto: ANSA

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