Militante a Pontida con la maglietta "Cedere Lampedusa all'Africa": ira del vicesindaco (leghista) dell'isola
"Cedere Lampedusa all'Africa", e il cartello esposto al raduno di Pontida non passa inosservato. Il vicesindaco dell'isola: "Intervenga Salvini"
“Blocco navale subito!”, una frase oltremodo ricorrente durante gli interventi della Lega nelle piazze frequentate dai militanti. Non fosse che nella giornata di domenica 17 settembre, sul pratone di Pontida, la frase fosse accompagnata da un appello che ha fatto storcere il naso agli stessi appartnenti al Carroccio. “Cedere Lampedusa all’Africa“, questa la scritta comparsa in un manifesto esibito da un militante presente sul pratone. La frase, certamente forte, non è passata inosservata ed è arrivata fino ad Attilio Lucia, vicesindaco dell’isola.
- "Cedere Lampedusa all'Africa", polemiche dopo il manifesto a Pontida
- La spiegazione del militante con il cartello incriminato
- L'altra polemica: il numero di presenti
“Cedere Lampedusa all’Africa”, polemiche dopo il manifesto a Pontida
Quel “cedere Lampedusa all’Africa” è arrivato proprio ai diretti interessati.
Gli isolani, nella persona del vicesindaco Attilio Lucia, hanno risposto alla provocazione e hanno condannato il gesto.
Attraverso i microfoni dell”Ansa’, il vicesindaco Lega Attilio Fontana ha dichiarato: “Lampedusa merita rispetto perché ancora oggi si sostituisce all’Europa. Intervenga subito il ministro Matteo Salvini“.
Ancora: “Dopo tutto quello che abbiamo e stiamo ancora passando quest’uscita, da parte di un militante del mio stesso partito, è veramente irrispettosa“.
Per il momento Matteo Salvini non si è ancora espresso.
La spiegazione del militante con il cartello incriminato
‘Il Fatto Quotidiano’ è riuscito a rintracciare il militante del cartello della discordia per strappargli una dichiarazione.
L’uomo, originario della Brianza, ha replicato: “Cedere Lampedusa all’Africa perché trasferire gli abitanti dall’isola sulla Sicilia costerebbe meno che un anno di gestione dell’immigrazione”.
Ancora: “Cosa ha fatto l’Italia con la Dalmazia e l’Istria?”, e con questa frase il militante ha tentato di spiegare che il cartello su Lampedusa non era una provocazione, bensì un tentativo di dare uno scossone sulla politica migratoria.
L’altra polemica: il numero di presenti
Circa dal 2019 il raduno di Pontida è oggetto di polemiche anche per quanto riguarda i numeri: il Carroccio ha sempre sostenuto la presenza di circa centomila militanti, mentre gli oppositori non hanno mai smesso di smentire l’autenticità del dato.
Anche nel 2023 si è parlato di “centomila sul pratone di Pontida”, e tra coloro che hanno smentito troviamo Selvaggia Lucarelli, che ha partecipato alla festa leghista e ha parlato di “numeri ridicoli” che non sarebbero arrivati a “poche migliaia”.