Covid, coprifuoco e riaperture: perché Galli è in silenzio stampa
L'infettivologo Massimo Galli ha deciso di osservare il silenzio stampa e non commentare le nuove scelte del Governo su riaperture e coprifuoco
A fronte dell’anticipazione delle aperture con il nuovo decreto approvato dal governo Draghi, aumenta la preoccupazione degli esprti riguardo l’andamento dei contagi. Nonostante i numeri in picchiata di contagi e delle vittime di Covid, che hanno registrato nei giorni scorsi i numeri più bassi dall’inizio della seconda ondata, non tutti i virologi sembrano aver apprezzato la roadmap rivista dalla cabina di regia.
Mercoledì 18 maggio si inizia con l’allentamento del coprifuoco, che parte alle 23, per poi passare a mezzanotte dal 7 giugno.
Riaprono prima bar e ristoranti, a metà giugno saranno permessi i ricevimenti di nozze e dal prossimo mese ben 6 regioni dovrebbero entrare in zona bianca.
Serrande alzate anche per i centri commerciali nel week end e nei festivi e per i parchi a tema, rispettivamnente dal 22 maggio e dal 15 giugno.
Coprifuoco alle 23 e riaperture anticipate: il silenzio stampa di Massimo Galli
Le occasioni di assembramento potrebbero dunque moltiplicarsi. Il professor Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, si è sempre schierato dalla parte dei rigoristi, con posizioni molto prudenti e spesso definite pessimistiche, spesso criticate sui social e da alcuni colleghi.
L’esperto, interpellato sulle nuove decisioni del governo, ha preferito non esprimersi.
“Nulla da dire. In questo momento, come ho già più volte ripetuto, sono in silenzio stampa. Dirò la mia, se mi sarà richiesta, dopo il 25 maggio“, ha dichiarato ad Adnkronos.
Massimo Galli in silenzio stampa: l’annuncio della “quarantena televisiva”
Massimo Galli è infatti in silenzio stampa da una settimana. “Basta tv. Per almeno 15 giorni ho da lavorare, studiare e fare altro. Ho deciso di togliermi di mezzo per un po’. Uno dei motivi per cui non voglio più venire a parlare è che non voglio più parlare di quella parola”, ovvero del coprifuoco.
Così aveva dichiarato l’infettivologo a L’aria che tira, la trasmissione condotta da Myrta Merlino su La 7, alcuni giorni fa, annunciando la sua “quarantena televisiva“.
“Se si è convinti che il segnale corretto sia quello di un ulteriori liberi tutti, diamolo pure. Non ho voglia di fare il custode della purezza“, aveva chiarito, rispondendo a una domanda della conduttrice sul possibile allentamento del coprifuoco.
Allentamento che è poi arrivato con la riunione del governo e della cabina di regia del 17 maggio.