Lombardia zona arancione rafforzato: l'ammissione di Fontana
Il presidente di Regione lombardo ha dichiarato che l'impopolare scelta della zona arancione rafforzata è stata presa per anticipare il coronavirus
Attilio Fontana si è espresso sulla sua ordinanza che dal 5 marzo ha fatto diventare la Lombardia zona arancione rafforzato. “Io lo so che è impopolare. So che la gente se la prenderà con me. Ma se devo scegliere tra le decisioni di consenso e quelle necessarie alla salute, io sceglierò sempre quelle per la salute”, ha dichiarato al Corriere della Sera il presidente della Regione. “Sono il primo a essere dispiaciuto per aver dovuto prendere una decisione così improvvisa“, ha sottolineato il governatore in riferimento ai tempi stretti con cui è stato firmato il documento.
Fontana: perché l’ordinanza per la zona arancione scuro non è partita subito
Far partire l’ordinanza da lunedì 8 marzo sarebbe stato troppo rischioso. “I dati ci sono arrivati il 3 marzo alle 22. Il tempo minimo per valutarli e la mattina del 4 ho dovuto firmare l’ordinanza. Purtroppo questo è un virus che ha andamenti da cui non possiamo farci sorprendere. Del resto, è un fatto che ho condiviso con il ministro alla Sanità Roberto Speranza. Anche lui è d’accordo sul fatto che in una situazione come quella italiana anche 24 ore siano importanti”.
“Comprendo benissimo che una cosa di questo genere crea disagi e sono il primo a dispiacermene. Però, se c’è una cosa che abbiamo imparato è che dobbiamo a tutti i costi cercare di anticipare i contagi e l’andamento dell’epidemia. Dobbiamo essere in qualche modo proattivi”, ha spiegato. “Il nostro problema è che dobbiamo perennemente ideologizzare tutto. Io faccio le scelte che ci suggeriscono gli esperti, non quelle che vorrebbe Attilio Fontana. E in questo momento gli esperti ci dicono che servono scelte rapide e rigorose“.
Lombardia arancione scuro: cosa cambia per scuola, negozi e mezzi
Lombardia, chiusura delle scuole lampo: i fondi per i congedi parentali
Sull’improvvisa chiusura delle scuole Attilio Fontana ha spiegato di capire bene le difficoltà di chi protesta. “Ma dobbiamo essere consapevoli che i rischi sono seri”. Il governatore ha citato “quello che dicono il professor Carlo Signorelli o il professor Andrea Gori. ‘Non si poteva non prendere questa decisione’. Perché la variante inglese attacca in modo grave anche i giovani, le scuole sono potenziali e magari concreti focolai. Io sono tra chi ha sempre sostenuto l’apertura delle scuole, e peraltro su questo sono anche stato attaccato, come quasi tutti i governatori in Italia. Però dobbiamo rendercene conto. Le scuole sono davvero un punto sensibile“.
Organizzarsi per la didattica a distanza può creare molti disagi alle famiglie, con i genitori costretti anche a rinunciare a giorni di lavoro. “Il ministro Mariastella Gelmini ha già stanziato 200 milioni di euro per il sostegno alle famiglie per i congedi parentali. Ce ne vorranno altri, ma è un inizio. D’altronde, se le scuole sono uno snodo per la diffusione dei contagi, possiamo fare finta di nulla?”, si è chiesto Attilio Fontana. “Per ora abbiamo chiuso poche scuole e molte classi” con i dati del monitoraggio specifico fatto negli istituti. “Ma, come dicevo, il tema è quello di giocare d’anticipo”.
Zona arancione scuro in Lombardia, Fontana: “Sono preoccupato”
“Un po’ preoccupato lo sono e lo siamo”, ha raccontato Attilio Fontana al Corriere della Sera. “La decisione dell’ordinanza è stata presa sulla base della relazione del nostro comitato sugli indicatori. Dice a chiare lettere che ci sono una serie di elementi che allarmano e su cui è opportuno intervenire urgentemente. E che adesso il coronavirus contagia anche i giovani che prima sembravano esenti. E poi abbiamo scoperto di questa variante nigeriana che sarebbe indifferente alle vaccinazioni. Noi su questa non abbiamo notizie specifiche ma, come le dicevo, il punto è non farsi prendere in contropiede. Cercare di stare davanti al virus”.
Vaccino anti Covid, il nuovo piano in Lombardia: cosa cambia con Poste Italiane
L’Azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti ha mostrato alcuni limite nella gestione delle prenotazioni e delle forniture dei vaccini nella regione. “Aria si è trovata presto in una situazione imprevedibile, prima che il suo progetto evolutivo fosse compiuto. Poste Italiane ne affiancherà le piattaforme mettendo a disposizione una rete di distribuzione collaudata e capillare nella fase massiva. Noi pensiamo che sia un’opportunità di migliorare il servizio che offriamo”, ha spiegato il governatore.
Per il vaccino anti Covid “abbiamo un piano che siamo pronti ad affinare sul campo. Il problema è che oggi riceviamo una quantità di dosi che non sono sufficienti, bastano soltanto per alcune limitate categorie. Ci servirebbero quantitativi molto diversi. A quel punto, saremo in grado di fare i 170 mila vaccini al giorno di cui ha parlato Guido Bertolaso“, ha annunciato sulle pagine del Corriere della Sera. “Adesso stiamo vaccinando le categorie che sono state dettate a livello centrale. Tra l’altro, segnalo che prima dell’ordinanza noi avevamo già deciso di vaccinare tutti gli insegnanti. Proprio perché riteniamo che la scuola abbia una priorità”.