Lockdown a Milano e Napoli, perché è urgente: parla l'immunologa
Secondo Antonella Viola, immunologa, bisogna agire subito e mettere in lockdown Milano e Napoli: i motivi
L’allarme è stato lanciato dall’immunologa Antonella Viola: se non si agisce subito mettendo in lockdown Milano e Napoli, “a Natale avremo tutta Italia chiusa in casa”. In un’intervista alla Repubblica, Viola ha dichiarato che non si può andare avanti con un decreto ogni 15 giorni ma “bisogna individuare subito i comuni più colpiti e metterli in lockdown”.
Lockdown a Milano e Napoli: parla l’immunologa Viola
L’immunologa dell’università di Padova e direttrice scientifica dell’Istituto di ricerca pediatrica della città, ha precisato che un lockdown andrebbe applicato “dove gli ospedali sono in crisi, come Lombardia o Campania.”.
Tuttavia, “non serve un lockdown generalizzato” ma “occorre studiare il territorio e chiudere dove il virus circola di più, anche a livello di singoli comuni. Un valore di Rt sopra a 1,5 dovrebbe spingerci a intervenire”. Questo è il parere di Viola.
Se il governo chiede di aspettare due settimane per capire se le attuali misure prese hanno effetto, secondo Viola non c’è tempo: “Avrebbe senso – ha spiegato – se fra dieci giorni avessimo più dati utili a orientare le scelte. La mancanza di dati invece è sempre stato un problema grave in Italia, fin dall’inizio. Non abbiamo una mappa dettagliata della circolazione del virus, non sappiamo dove ci si infetta di più”.
Scuola, ristoranti e cinema: cosa fare secondo l’immunologa
Secondo Antonella Viola, bisognerebbe “rendere le mascherine obbligatorie a scuola sempre, anche durante le lezioni”, mentre le zone meno colpite “potrebbero riaprire i locali la sera. Ma bisogna fare presto. Se non agiamo subito, fra un mese i dati saranno peggiorati”.
Sulle chiusure attuate dall’ultimo Dpcm, l’immunologa ha sottolineato: “Se sapessimo che i ristoranti sono luoghi più a rischio dei cinema chiuderemmo i primi e lasceremmo aperti i secondi. Anche gli aiuti economici potrebbero essere più mirati”.
Invece, ha aggiunto, “sembra mancare una programmazione per il futuro. Eppure dobbiamo prepararci a trascorrere con il Covid l’inverno. Sono 7 mesi, e non saranno facili“.
Vaccino entro dicembre, per Viola è una falsa speranza
Infine, in merito alle promesse del vaccino entro dicembre, l’esperta ha dichiarato: “Non sarà una soluzione miracolosa, e tanto meno rapida. Creare false aspettative non farà che aumentare la rabbia delle persone. Penso che per veder migliorare la situazione dovremo aspettare fino a maggio, con il ritorno del caldo. Nel frattempo ci vuole programmazione”.