Lockdown locali, stretta nel weekend: zone e chiusure. Il piano
Stretta nel weekend sui lockdown locali: il governo è diviso sulle prossime misure da varare per arginare la diffusione del coronavirus
Mini lockdown in arrivo in Italia. Secondo quanto scrive ‘La Repubblica’, il governo si prepara a favorire nel weekend chiusure mirate sul territorio, in accordo con sindaci e governatori orientati a una nuova stretta. Il criterio, già formulato in un precedente dpcm, è quello di valutare l’indice Rt, stabilire dove è fuori controllo e, appunto, varare dei mini lockdown dove l’indice di trasmissibilità si attesta oltre il 2, soprattutto lì dove il dato si aggiunge alla perdita di controllo del tracciamento e a segnali di sofferenza delle strutture sanitarie.
Come si legge su ‘La Repubblica’, Lombardia e Piemonte sono sopra questo livello e diverse città, tra cui Milano, Napoli, Caserta, Varese, Genova, Como, forse Torino e alcune realtà del Centro e del Sud (per la debolezza della sanità sono sotto particolare osservazione Calabria e Sicilia) ballano attorno a questo dato.
Nella lista non è presente Roma, anche se nella Capitale la situazione è in rapido deterioramento.
Spetterà al governo stabilire con presidenti di Regione e sindaci l’elenco dei centri in cui scatteranno le restrizioni, che dovrebbero portare alla chiusura temporanea di scuole e molte attività commerciali.
L’ipotesi di bloccare i movimenti interregionali, che divide il Cts e il governo, è ancora in fase di valutazione.
Lockdown, le posizioni all’interno del governo
All’interno del governo ci sono diverse posizioni in merito alla possibilità di procedere con chiusure più rigide.
Il ministro della Salute Roberto Speranza è descritto da ‘La Repubblica’ come “allarmato” e deciso a chiudere per riportare il contagio sotto controllo una volta raggiungo il “livello 4” della pandemia.
Il premier Giuseppe Conte vuole evitare la chiusura totale del Paese.
Il Pd sollecita immediati interventi restrittivi, con Dario Franceschini che chiede di rendere evidenti i dati a disposizione in modo così da giustificare le chiusure in alcuni territori.
La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina insiste sulla sicurezza delle scuole. A sostenerla c’è Italia Viva, che la “spalleggia” nella difesa della scuola in presenza nelle medie e non accetta l’idea che le Regioni procedano in ordine sparso.
Quando arriverà il prossimo dpcm e cosa prevede
Il prossimo dpcm sull’emergenza Covid in Italia, si legge su ‘La Repubblica’, arriverà prima del previsto, giacché il 9 novembre è ritenuto troppo lontano per numeri così gravi.
Il Pd propone di procedere subito, entro il 3 o il 4, comunque a ridosso della festività del 1-2 novembre.
Il premier tentenna: vorrebbe attendere qualche altro giorno per evitare di varare “un testo ogni tre giorni”.
Si tratterà di un lockdown morbido, con chiusura dei centri commerciali nel week end, ulteriori limiti ai ristoratori e agli orari del commercio ed eventuali restrizioni sui movimenti interregionali. Non è escluso che gli interventi di chiusura siano estesi a intere Regioni o all’intero territorio nazionale.
Lockdown, le zone a rischio secondo il Corriere
Secondo il ‘Corriere della Sera’, il governo potrebbe adottare già nelle prossime ore nuove misure come le zone rosse, la limitazione dello spostamento tra Regioni e la chiusura di alcune attività nelle aree dove la curva dei contagi si è maggiormente impennata.
Il piano sarebbe quello di partire dalle città metropolitane, come Milano, dove il divieto di spostamento per i cittadini e il blocco di tutte le attività non essenziali potrebbe partire già lunedì, e Napoli. Anche Bologna, Torino e Roma sarebbero però sotto particolare osservazione.