Listeria, muore a Campobasso 75enne ricoverato in Terapia intensiva: avrebbe consumato della ricotta
L'anziano era ricoverato da giorni in gravi condizioni, sarebbe il secondo decesso per listeriosi in pochi giorni
Un uomo di 75 anni a Bojano, in provincia di Campobasso, è morto dopo aver contratto la listeriosi. Sarebbe il quinto decesso registrato in Italia dal 2020 legato al batterio Listeria, il secondo in pochi giorni. L’anziano era ricoverato da diversi giorni nel reparto di Rianimazione dell’ospedale del capoluogo molisano Cardarelli, in condizioni considerate da subito molto gravi a causa della compresenza di altre patologie. Era finito in Terapia intensiva dopo aver mangiato probabilmente della ricotta. L’ufficio Igiene ha avviato tutti gli accertamenti del caso per risalire al tipo di alimento che ha causato il contagio.
Listeria, l’allerta del ministero della Salute
L’allerta del ministero della Salute è scattato in questi giorni “a seguito dell’aumento di casi clinici di listeriosi alimentare registrati in diverse regioni italiane, dovuti alla contaminazione di alimenti da parte del batterio Listeria monocytogene” come si legge in un comunicato sul sito della Sanità.
A fare alzare l’attenzione è stata in particolare la segnalazione di lotti di würstel a base di carni avicole prodotti dalla cooperativa Agricola Tre Valli contaminati dalla Listeria: si tratta di quelli corrispondenti ai codici 1785417 e 01810919, ritirati dal mercato insieme a tutti quelli prodotti prima del 12 settembre 2022, a scopo precauzionale.
Successivamente il ministero della Salute ha disposto il richiamo dei tramezzini con salmone e maionese della marca “Gli allegri sapori”, sempre per il rischi contaminazione dall’agente patogeno.
L’azienda ha ritirato dal mercato i lotti di numero 22952 1 e 22952 2, con la raccomandazione “di non consumare il prodotto, di riportarlo al punto vendita per rimborso o sostituzione entro il 10 ottobre”.
I precedenti
Martedì scorso un uomo di 80 anni è deceduto ad Alessandria con sintomi da meningite da Listeria monocytogenes. L’anziano era abituato a mangiare würstel crudi e il sospetto è che l’infezione batterica si sia sviluppata dopo averne consumato uno.
L’Istituto zooprofilattico di Torino sta effettuando le analisi degli alimenti nel frigo della vittima per accertare se si tratti dello stesso ceppo di listeriosi alimentare che si è diffusa nei mesi scorsi e che ha portato al ritiro di 4 milioni di confezioni di würstel prodotti dalla cooperativa Agricola Tre Valli e commercializzati anche da altre grandi aziende che si riforniscono dall’azienda.
Fino al caso di Campobasso, da due anni a questa parte erano stati registrati in Italia 66 casi clinici di listeriosi e quattro vittime. Come precisato dal ministero della Salute i decessi sono avvenuti a dicembre 2021, marzo 2022 e giugno 2022 in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, fino all’ultimo di Alessandria, e tutti hanno riguardato persone immunocompromesse o particolarmente fragili.
Cos’è la Listeria
Il batterio Listeria monocytogenes, responsabile della listeriosi, si trasmette all’uomo principalmente per via alimentare: presente nel suolo, nell’acqua e nella vegetazione, può contaminare diversi alimenti come, latte, verdura, formaggi molli, carni poco cotte, insaccati poco stagionati.
Chiunque può contrarre l’infezione ma a manifestare la listeriosi sono solitamente soggetti debilitati, immunodepressi e nelle donne in gravidanza in cui la malattia si presenta in forma più grave.
I sintomi sono diversi a seconda della dose infettante e dello stato di salute dell’individuo colpito e possono variare da forme simil-influenzali o gastroenteriche con febbre elevata fino, nei soggetti a rischio, a forme setticemiche, meningiti o aborto.
FAQ
Il batterio presente nel suolo, nell’acqua e nella vegetazione si trasmette all'uomo per via alimentare, con il consumo di alimenti conservati male e consumati crudi. In particolare si può trovare in latte, verdura, formaggi molli, carni poco cotte o insaccati poco stagionati.
L'infezione è in genere asintomatica. Ma può manifestarsi con sintomi similinfluenzali (febbre, dolori) e gastroenterici (nausea, vomito e diarrea). Nei casi più gravi può causare meningite, febbre alta, aborto e setticemia, e portare alla morte.
Cuocendo il cibo ad almeno 65 gradi. La contaminazione può avvenire però anche dopo la cottura, ad esempio in frigorifero. Per questo è sempre consigliato scaldare gli avanzi.