Listeria, non solo wurstel: tramezzini di una nota marca ritirati dai supermercati. Cosa rischia chi li mangia
Dopo i wurstel, tocca ai tramezzini: il Ministero della Salute ha ritirato quelli di una nota marca dai supermercati, rischio Listeria
Rischio microbiologico. L’allarme per la Listeria non tocca solo i wurstel: il Ministero della Salute ha disposto il richiamo dei tramezzini della marca Gli allegri sapori, con salmone e maionese. Ecco cosa fare nel caso in cui si siano acquistate le confezioni nei supermercati.
- Quali sono i lotti a rischio Listeria
- Cosa fare se si sono acquistati i tramezzini
- Il batterio Listeria monocytogenes
Quali sono i lotti a rischio Listeria
Penny Market s.r.l., catena tedesca di supermercati discount, vende nelle proprie filiali i tramezzini con salmone e maionese della marca Gli allegri sapori.
Il Ministero della Salute ha disposto il richiamo di due lotti, considerati a rischio microbiologico, il 30 settembre 2022: sarebbero a rischio Listeria monocytogenes.
Quello che si sa è che il marchio di identificazione dello stabilimento è IT 9 – 2907L CE e che l’insalata è stata prodotta dal Laboratorio Gastronomico Due A.A. s.r.l., con lo stabilimento a Sedriano, in provincia di Milano.
La data di scadenza dei lotti in questione, 22952-1 e 22952-2, è il 10 ottobre 2022.
Cosa fare se si sono acquistati i tramezzini
Se avete acquistato i tramezzini de Gli allegri sapori, la raccomandazione delle autorità sanitarie è di non consumarne il contenuto.
I tramezzini ritirati per rischio microbiologico
L’invito è di restituirlo in tutte le filiali Penny Market: il prezzo di vendita sarà rimborsato anche in assenza dello scontrino. Oppure sarà proposta una sostituzione.
Il batterio Listeria monocytogenes
Tutti i dettagli sull’infezione da batterio Listeria monocytogenes – Listeriosi – sono riportati sul sito del Ministero della Salute.
Si tratta di un batterio ubiquitario molto diffuso nell’ambiente, nonché molto resistente anche alle basse temperature.
Il rischio infezione riguarda soprattutto i soggetti fragili: donne incinte, anziani, neonati e persone immunodepresse, che potrebbero sviluppare una forma grave della malattia a prescindere dalle quantità di cibo contaminato ingerito.
Il consiglio è consumare i cibi dopo la cottura, visto che il batterio non sopravvive, e soprattutto tenerli separati da altri cibi durante le fasi di preparazione: il batterio, infatti, può comunque contaminare cibi già cotti.
Gli alimenti a rischio sono diversi, tra cui:
- latte
- verdura
- formaggi molli
- carni poco cotte
- insaccati poco stagionati
FAQ
Il batterio si trasmette all'uomo per via alimentare, con il consumo di alimenti conservati male e consumati crudi.
L'infezione è in genere asintomatica. Ma può manifestarsi con sintomi similinfluenzali (febbre, dolori) e gastroenterici (nausea, vomito e diarrea). Nei casi più gravi può causare meningite, febbre alta, aborto e setticemia, e portare alla morte.
Cuocendo il cibo ad almeno 65 gradi. Attenzione però: la contaminazione può avvenire anche dopo la cottura, ad esempio in frigorifero. Per questo è sempre meglio scaldare gli avanzi.
I soggetti più a rischio di sviluppare la malattia sono quelli debilitati, immunodepressi e le donne in gravidanza.