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Il centrodestra vuole togliere l'Iva sulla chirurgia estetica, è scontro. Il motivo della proposta

Il centrodestra ha presentato alla Camera una mozione per eliminare l'Iva dalle operazioni estetiche. Cosa dice la Cassazione sul tema

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Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

Via l’Iva sulle operazioni di chirurgia estetica. È quanto propone il centrodestra con una mozione presentata alla Camera e sottoscritta da tutti i partiti della maggioranza di governo. La questione dell’Iva sulle operazioni estetiche è stata per anni al centro di una complessa disputa legale. Il centrodestra chiede al governo di fare chiarezza, ma non mancano le polemiche. Sulla questione è intervenuta anche la Corte di Cassazione.

Via Iva da chirurgia estetica, la proposta del centrodestra

Con una mozione presentata alla Camera, il centrodestra chiede al governo di esentare tutti gli interventi di chirurgia estetica dall’Iva. E di garantire “certezza normativa” agli operatori del settore, alle prese da tempo con contenziosi con l’Agenzia dell’Entrate.

Il testo è stato presentato dalla deputata di Forza Italia Annarita Patriarca e firmato da altri esponenti del centrodestra, come Simona Loizzo della Lega e Luciano Ciocchetti, deputato di Fratelli d’Italia.

Il motivo

“Le prestazioni di medicina e chirurgia estetica devono rientrare nel novero delle prestazioni sanitarie non sottoposte a trattamento Iva”, spiega la deputata di Forza Italia Annarita Patriarca, prima firmataria della mozione.

A sostegno della proposta, nel testo si ricorda che secondo l’Oms il concetto di salute è comprensivo di ogni “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale” che non consiste soltanto in un’assenza di malattia o di infermità”.

Cosa dice la Cassazione

Il tema dell’Iva sulle operazioni di chirurgia estetica è complesso e oggetto da anni di una disputa legale. Nel 2005 una circolare dell’Agenzia delle Entrate ha stabilito che queste operazioni erano esenti da Iva, perché connesse appunto al “benessere psicofisico” delle persone.

Negli anni successivi però alcuni uffici locali del Fisco hanno contestato la mancanza del versamento dell’Iva alla luce di una sentenza della Corte di Giustizia europea secondo cui le operazioni estetiche rientrano nelle cure mediche esenti solo se riguardano traumi, handicap e malattie.

Sul tema è poi intervenuta la Cassazione: la suprema Corte ha confermato la sentenza europea, stabilendo che spetta al contribuente-medico dimostrare che esistano tali presupposti per poter chiedere l’esenzione.

Le polemiche

La proposta non è passata inosservata, scatenando le polemiche. Anche perché la mozione arriva a pochi giorni di distanza dalla proposta di abolire il superbollo su auto di lusso e supercar.

“Mentre si preparano a togliere il superbollo per chi possiede una Ferrari da 300mila euro, la destra chiede al governo di togliere l’Iva sulla chirurgia estetica”, commenta Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana.

“Mi aspetterei un’attenzione maggiore su chi non si può più permettere le cure odontoiatriche, o chi non ce la fa più a pagare i farmaci o che aspetta mesi se non anni per poter essere visitato”, aggiunge.

Fonte foto: 123RF

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