Il capo dei golpisti in Niger ha aperto alla soluzione diplomatica dopo un incontro con religiosi nigeriani
Tiani, uomo forte del Niger dopo il golpe, ha aperto a una soluzione diplomatica della crisi con l'Ecowas
Speranza di pace. Il capo dei ribelli che hanno preso il potere in Niger dopo un colpo di Stato ha aperto alla soluzione diplomatica della crisi, secondo alcuni religiosi mandati in missione con l’accordo del presidente della Nigeria.
Tiani aperto alla via diplomatica
Un gruppo di religiosi nigeriani ha incontrato il nuovo capo del Niger Abdourahamane Tiani durante una missione di pace concordata con il presidente della Nigeria Bola Tinubu.
Al termine del meeting il capo della delegazione, lo sceicco Bala Lau, ha detto che Tiani avrebbe aperto a una soluzione diplomatica delle tensioni generate dal colpo di stato in Niger.
Dal 26 luglio i militari guidati dal nuovo capo supremo del Niger hanno preso il potere, deponendo il presidente democraticamente eletto e attirandosi le ire del resto dei paesi dell’Africa occidentale, con l’eccezione di Mali e Burkina Faso.
Cosa è successo in Niger
Il Niger è un Paese dell’Africa occidentale, che occupa parte di una regione conosciuta come Sahel, che si estende tra oceano Atlantico e mar Rosso a sud del deserto del Sahara.
Ex colonia francese, il Niger è rimasto legato a Parigi soprattutto tramite l’esportazione dell’uranio, sfruttato fin dagli anni ’60 dalla compagnia energetica di Stato transalpina.
Con poco più di 400 dollari di PIL pro capite, il Niger è uno degli stati più poveri al mondo, a sole sei posizioni dall’ultimo posto nella classifica di questo parametro.
Tiani, prima di prendere il potere, era a capo della guardia presidenziale che aveva il compito di proteggere l’ormai deposto presidente Bazoum.
Il possibile intervento militare
Il colpo di Stato in Niger ha destabilizzato ulteriormente una regione, quella dell’Africa occidentale, già sconvolta da altri eventi simili.
La principale organizzazione sovranazionale dell’area, l’Ecowas, ha minacciato l’intervento militare nel Paese per destituire la giunta appena insediatasi con la forza, oltre a imporre pesanti sanzioni.
La Nigeria, lo stato più importante della zona, sta però temporeggiando e questo ha indebolito la posizione di chi voleva una guerra in tempi brevi.
Coinvolta anche la Francia, di cui il Niger è una ex colonia e che ha una forte presenza militare nel Paese nell’ambito di un’operazione anti terrorismo.