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Host di Airbnb accusato di antisemitismo dalla famiglia di ebrei a Cadore: la sua versione sul "forno"

Airbnb riabilita l'host di Cadore: non era un messaggio antisemita. Incomprensione sul forno e l'invio sbagliato a una famiglia ebrea. La spiegazione

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

Dopo giorni di minacce, l’host di Airbnb della struttura a Cadore, accusato da un giornale israeliano di un commento antisemita, finalmente si racconta. L’incomprensione del messaggio, l’invio per errore, la traduzione errata e persino un’interrogazione parlamentare lo hanno portato a vivere momenti di stress. Alla fine della vicenda, scagionato per l’incomprensione, racconta la sua versione del “forno” e il non voluto (e impossibile) collegamento con gli ebrei.

Il commento antisemita sul “forno”

Secondo quanto riportato dal sito di notizie israeliano Ynetnews, la versione online di Yediot Ahronoth, un host Airbnb di San Vito di Cadore avrebbe detto a una famiglia ebrea di soggiornare “sotto il forno a gas”.

Immediato lo scandalo, come anche il titolo del pezzo suggeriva, per il presunto commento antisemita. Nello specifico il titolo era: “Italian Airbnb host cancels Israeli family’s booking with antisemitic insult”. Che tradotto significa: ”Un host Airbnb italiano cancella la prenotazione di una famiglia israeliana con un insulto antisemita”.

 Presunto messaggio antisemita da struttura Airbnb a San Vito di Cadore

Il titolo non lasciava scampo ad altre interpretazioni, ma di problemi sulla veridicità era pieno l’articolo. A partire dalle tempistiche dell’annullamento della prenotazione, fino alla possibilità stessa che l’host conoscesse la religione della famiglia.

La spiegazione dell’incomprensione punto per punto

L’host di Airbnb accusato ha spiegato ogni punto dell’incomprensione ed è stato riabilitato. Nel racconto spiega che era impossibile per lui capire la nazionalità della famiglia, quindi l’insulto specifico non aveva senso.

Anche le tempistiche del presunto insulto risultavano strane. L’host ha annullato la prenotazione e dopo è stato inviato per errore il messaggio, al contrario di quanto detto dal giornale israeliano, che sembrava motivare l’annullamento della prenotazione per via della religione della famiglia. La prenotazione è stata infatti annullata il 18 maggio, mentre il messaggio è partito il 22 maggio. La notizia è invece emersa il 4 luglio, molto tempo dopo.

Infine il destinatario del messaggio, che non doveva essere la famiglia, ma un’altra prenotazione. L’ospita stava chiedendo istruzione per la valvola del forno e l’host ha risposto: “Could be under the gas stove”(tradotto “potrebbe essere sotto il forno a gas”). L’invio però è partito nella chat sbagliata, quella della famiglia ebrea e l’equivoco si è innescato.

L’host di Airbnb vuole delle scuse

Ora l’host di Airbnb vuole delle scuse. La fake news ha fatto il giro del mondo molto più velocemente di qualsiasi smentita potrebbe mai fare e il suo profilo personale è già sotto attacco.

Qualcuno infatti è risalito a lui e ha iniziato a minacciarlo. Una situazione che ha generato stress nell’host, anche da un punto di vista lavorativo. Questo era stato sospeso, prima che le prove a suo favore risolvessero l’incomprensione.

La reazione della politica è un’altra ferita aperta, con Ivan Scalfarotto che annuncia un’interrogazione parlamentare e il presidente del Veneto Luca Zaia che si è affrettato a condannare le parole mai esistite.

Fonte foto: IPA

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