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Fatturazione elettronica, scatta l'obbligo per i forfettari: chi può evitarla e come si emette

Dal 1° luglio 2022 scatta l'obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari, ma non per tutti: ecco chi può evitarla fino al 2024

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

La data del 1° luglio 2022 è ben segnata in rosso nel calendario di tutti i possessori di partita Iva nel regime dei forfettari e dei vecchi minimi. È infatti in questa data che partirà la “fase 1” del nuovo obbligo di fatturazione elettronica, con oltre 800mila forfettari che saranno obbligati a emettere la e-fattura per non incappare in sanzioni amministrative.

Fatturazione elettronica, chi è obbligato

La fatturazione elettronica sarebbe dovuta essere obbligatoria da gennaio 2024, ma il governo ha deciso di anticipare i tempi attraverso il Decreto PNRR2. La misura, infatti, ha l’obiettivo di rafforzare il contrasto all’evasione fiscale e il passaggio all’e-fattura sarà graduale da qui al 2024.

I primi a essere interessati in questo passaggio, come detto, sono i contribuenti che rientrano nel regime di vantaggio, per i contribuenti in regime forfettario (articolo 1, commi da 54 a 89, legge 190/2014) e per i soggetti passivi (associazioni sportive dilettantistiche ed enti del terzo settore) che hanno esercitato l’opzione per l’applicazione del regime speciale ai fini IVA delle imposte sui redditi.

Nello specifico dal 1° luglio 2022 sono obbligati a emettere la fattura elettronica tutte le partite Iva che nell’anno precedente hanno conseguito ricavi o percepito compensi superiori ai 25.000 euro. Chi invece non rientra in questi parametri vedrà scattare l’obbligo direttamente dal 1° gennaio 2024.

Come si emette la fattura elettronica

Per emettere la fattura elettronica bastano pochi e semplici passi. Per compilarla esistono diversi software gratuiti o a pagamento e l’Agenzia dell’Entrate, per venire incontro a tutti, ha messo a disposizione il proprio totalmente gratuito.

Per i forfettari che si troveranno a compilare la fattura elettronica sarà necessario utilizzare il codice associato al regime ossia “Regime forfettario (art.1, c.54-89, L. 190/2014)“, mentre il codice da utilizzare al posto dell’Iva è “altri casi delle operazioni non soggette“. Il tipo di fattura, invece, potrà essere TD01 (fattura) o TD06 (parcella).

È poi cura del professionista compilare la restante parte della fattura con i relativi compensi e il bollo virtuale che verrà pagata successivamente tramite F24 (pagamento trimestrale entro i 250€).

Le sanzioni e i rischi

Essendo una novità, e come tale avrà bisogno di entrare nella quotidianità delle partite Iva, esistono anche delle agevolazioni sulle sanzioni sul mancato allineamento alla fatturazione elettronica. Ai “nuovi”, infatti, è lanciato un salvagente sulle multe che di solito vanno dal 5% al 10% dei corrispettivi non documentati o registrati; e da 250 euro a 2mila euro se la violazione non rileva ai fini della determinazione del reddito.

Per il terzo trimestre del 2022, ossia da luglio a settembre, la fattura potrà essere emessa entro il mese successivo dall’effettuazione dell’operazione. Poi a regime la fattura immediata andrà emessa entro il dodicesimo giorno successivo a quello dell’operazione.

Fonte foto: ANSA

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