Piloti F1 in ginocchio contro razzismo, ma Leclerc resta in piedi
Charles Leclerc e Max Verstappen, rispettivamente piloti della Ferrari e della Red Bull, hanno deciso di non inginocchiarsi come il resto dei colleghi
Lewis Hamilton, pilota pluricampione del mondo di Formula 1, si è inginocchiato sulla griglia di partenza prima del via del Gran Premio d’Austria, in segno di protesta contro il razzismo. e in sostegno del movimento Black Lives Matter. Tra i piloti che hanno deciso di non mettersi in ginocchio ci sono il ferrarista Charles Leclerc e l’olandese della Red Bull, Max Verstappen. I due, così come tutti gli altri colleghi piloti, hanno comunque indossato la maglietta nera con la scritta ‘End racism‘. Lo rende noto l’Ansa.
Razzismo, Leclerc: “Sono contro, ma non mi inginocchio”
“Credo che ciò che conta siano fatti e comportamenti nella nostra vita quotidiana piuttosto che gesti formali che potrebbero essere considerati controversi in alcuni paesi. Non mi metterò in ginocchio, ma questo non significa affatto che sono meno impegnato di altri nella lotta contro il razzismo”. Così il pilota della Ferrari, Charles Leclerc, ha annunciato su Twitter, poco prima del via del Gp d’Austria che apre il mondiale di Formula 1, che non avrebbe aderito al gesto annunciato da molti piloti per sostenere il movimento Black Lives Matter.
Razzismo, Verstappen come Leclerc: “Ognuno è libero di esprimersi come vuole”
I piloti della new generation della Formula 1 scelgono di non aderire alla protesta anti-razzismo promossa dal campione del mondo Lewis Hamilton sul circuito dello Spielberg in Austria. Anche il pilota della Red Bull Max Verstappen, come annunciato su Twitter da Leclerc, non si è inginocchiato sulla griglia di partenza del Gran Premio d’Austria.
“Penso che tutti abbiano il diritto di esprimersi quando e come vogliono – ha scritto Verstappen su Twitter -. Non mi inginocchio, ma rispetto e sostengo le scelte personali di ciascun pilota“.