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Dodicenne fa lezione in strada per protesta: Azzolina la chiama

Anita, 12 anni, fa lezione davanti scuola per protesta contro la dad. La ministra Azzolina ha deciso di chiamarla

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Una telefonata inaspettata quella che ha ricevuto Anita, la 12enne che da giorni fa lezione davanti alla scuola media Italo Calvino di Torino per protestare contro la didattica a distanza. Seduta all’esterno con un banco improvvisato, infatti, la ragazzina chiede il ritorno delle lezioni in presenza richiamando l’esempio di Greta Thunberg. A chiamarla, oggi, è stata la ministra dell’Istruzione in persona, Lucia Azzolina.

Azzolina telefona ad Anita: cosa si sono dette

Azzolina, come riporta Ansa, è stata 20 minuti al telefono e ha parlato prima con la madre e poi con Anita. “Ho due figli e sono convinta che entrambe le scuole che frequentano siano luoghi sicuri” le ha detto la madre che ha chiesto “di continuare a lottare per le scuole aperte”.

La ragazzina, invece, ha spiegato alla ministra che continuerà a lottare davanti alla scuola e che le mancano le lezioni in presenza.

Da parte sua, Azzolina ha assicurato che sta facendo “tutto il possibile per tenere le scuole aperte e permettere anche ai più grandi di rientrare, tenendo conto della situazione epidemiologica”.

La protesta di Anita: il collettivo “Priorità alla scuola”

La protesta di Anita, come riporta Askanews, va avanti da 5 giorni ed è sostenuta dal collettivo “Priorità alla Scuola”. Sui canali social, il collettivo ha spiegato: “Ha cominciato da sola, si è unita una sua compagna e poi si sono unit* Maia, Sara, Lisa, Selma, Giaele, Giorgio, Francesco, Giulio, Annalisa… I grandi cambiamenti cominciano da gesti di resistenza individuali, che via via dilagano”.

L’allarme di Azzolina: “Chiusura scuole disastro per gli studenti”

Questa mattina, intervenuta a “Radio anch’io” su Radio Rai 1, la ministra Azzolina aveva detto: “Sono convinta” che con la chiusura delle scuole “rischiamo un disastro educativo, sociologico, formativo, psicologico. Un bambino che deve imparare a leggere e a scrivere, non può farlo da dietro uno schermo. Dobbiamo essere molto prudenti, i ragazzi hanno diritto ad un pezzo di normalità nella loro vita”.

Fonte foto: Ansa
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