Guerra Israele-Hamas, ultime news di oggi su Gaza: tregua violata, fine del cessate il fuoco, pioggia di bombe
56esimo giorno di guerra tra Israele e Hamas: Tel Aviv comunica di aver ripreso i combattimenti. "Non mantenuti impegni per il rilascio di ostaggi"
La guerra tra Israele e Hamas è giunta al suo 56esimo giorno. Il conflitto ha prodotto fino a ora oltre 14.800 palestinesi uccisi, di cui 5.600 bambini, secondo Il ministero della Salute di Gaza. In Israele sono invece 1.200 i morti nell’attacco del 7 ottobre. Si lavora per estendere ancora il cessate il fuoco.
L’esercito israeliano annuncia di aver “ripreso i combattimenti” contro Hamas. La proroga di un giorno della tregua, anticipata nella notte dal Wall Street Journal con la citazione di fonti del governo egiziano, non si è tramutata in realtà e la guerra è ricominciata.
Nel frattempo, il New York Times ha scritto che alcuni dirigenti israeliani avrebbero ottenuto il piano di battaglia di Hamas per l’attacco del 7 ottobre più di un anno prima che accadesse. Sulla base di documenti, e-mail e interviste, il quotidiano statunitense ha spiegato che dirigenti dell’esercito e dell’intelligence israeliani liquidarono il piano come ambizioso, ritenendo che fosse troppo difficile da realizzare. Il documento (circa 40 pagine) che le autorità israeliane chiamarono in codice “Muro di Gerico”, delineava, punto per punto, il tipo di invasione che ha portato alla morte di circa 1.200 persone.
Uno degli ostaggi rapiti il 7 ottobre è morto: si tratta di una donna di 70 anni, Ofra Keidar. Il marito della donna era stato ucciso nell’attacco di Hamas.
Il racconto della giornata
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Esplosione danneggia ospedale Al Awda
L’ospedale di Al Awda, uno dei pochi ancora operativi nel nord di Gaza, è stato danneggiato da un’esplosione poco dopo la fine della tregua. Nonostante gli attacchi continui dal 7 ottobre, il personale di Medici senza frontiere ha continuato a fornire cure, trattando oltre 50 pazienti feriti oggi, molti con bisogno di interventi ortopedici. A causa dell’assedio e degli attacchi ad altre strutture sanitarie, Al Awda è in pericolo di esaurire forniture mediche e necessita urgentemente di medicinali e attrezzature. Medici senza frontiere chiede un cessate il fuoco immediato e duraturo, con distribuzione illimitata di aiuti in tutta la Striscia di Gaza.
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Donna si dà fuoco davanti a consolato di Israele ad Atlanta (Usa)
Una donna avvolta nella bandiera palestinese si è data fuoco fuori dal consolato israeliano di Atlanta, in Georgia. La guardia di sicurezza ha cercato di fermare la manifestante, senza riuscirci.
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Morto un ostaggio israeliano: si tratta di una donna di 70 anni
Ofra Keidar, 70 anni, era stata presa in ostaggio la mattina del 7 ottobre. La comunità del kibbutz di Beeri ne ha annunciato la morte. Nella nota viene fatto sapere che “il suo corpo è nelle mani di Hamas” e si chiede “il suo ritorno insieme agli altri ostaggi”. Il marito della donna era stato ucciso durante l’irruzione dei miliziani palestinesi nel kibbutz.
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Casa Bianca: non possiamo verificare scoop Nyt
Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, ha dichiarato che la Casa Bianca non è in grado di verificare lo scoop del New York Times secondo cui il piano d’attacco di Hamas per il 7 ottobre era noto ai vertici di Israele da più di un anno.
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Usa: tregua finita per colpa di Hamas
La tregua umanitaria a Gaza, “è finita a causa di Hamas che non ha fornito una lista degli ostaggi”. Lo ha detto il portavoce del Consigliere per la Sicurezza nazionale Usa John Kirby.
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Israele-Hamas, si continua a trattare
Nonostante la ripresa dei combattimenti fra Israele e Hamas, vanno avanti dietro le quinte – tramite Stati uniti, Qatar ed Egitto – le trattative per far ripartire la tregua. Fonti citate dalla Cnn spiegano che se Hamas presenterà una lista accettabile di ostaggi da liberare, Israele fermerà gli attacchi e riprenderà la tregua.
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Blinken su dopo Gaza: leader della regione dovranno prendere "decisioni difficili"
Dopo la guerra i leader della regione mediorientale dovranno prendere “decisioni difficili” sul futuro della Striscia di Gaza. Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken a Dubai, dove si trova per la Cop28, sottolineando che gli Stati Uniti sono impegnati nelle discussioni con i partner arabi. “Cosa succede a Gaza? Come sarà governata? Da dove viene la sicurezza? Come si comincia a ricostruire? Come possiamo andare su un percorso verso una pace giusta e duratura. Per noi, questo deve tradursi in uno stato per i palestinesi”, ha detto Blinken.
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Due civili uccisi da raid israeliano nel sud
I media ufficiali libanesi affermano che un bombardamento israeliano ha ucciso due civili nel sud del Paese, poche ore dopo la scadenza della tregua tra Israele e Hamas che aveva in gran parte fermato il fuoco transfrontaliero lungo la frontiera tra i due Stati.
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Hezbollah rivendica un attacco a Israele dopo fine tregua
Il gruppo libanese di Hezbollah ha rivendicato un attacco col quale ha preso di mira soldati israeliani “con armi adeguate” vicino a una posizione militare lungo la frontiera con Israele. Lo riporta Al Jazeera. L’annuncio segna il primo attacco rivendicato dal gruppo dalla scadenza della tregua questa mattina.
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Ministero della Sanità di Hamas: "Oltre 100 morti da fine tregua"
Almeno 109 palestinesi sono stati uccisi nei bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza dalla fine della tregua tra Israele e Hamas, ha dichiarato Ashraf al-Qidreh, portavoce del ministero della Sanità di Hamas. Il dottor Qidreh ha anche contato “centinaia di feriti”. Secondo i giornalisti dell’Afp, citati dall’Ansa, i feriti si stanno riversando negli ospedali già sovraffollati della Striscia di Gaza, dove i residenti stanno anche correndo a donare il sangue.
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Morta a Gaza la maestra del kibbutz Nir Oz
Il kibbutz Nir Oz ha annunciato la morte di Mia Goren (56 anni) durante la prigionia a Gaza. “Mia, madre di Asif, Bar, Gal e Dekal, è stata una maestra d’asilo e badante diligente e devota e si è presa amorevolmente cura dei bambini del kibbutz per molti anni. Suo marito, Avner Goren, è stato assassinato il 7 ottobre, anche lui aveva 56 anni”, ha scritto la comunità, citata dall’Ansa.
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Erdogan a Meloni, essenziale fermare Israele
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che “è essenziale prendere misure efficaci per fermare Israele in modo tale da porre fine alle uccisioni” a Gaza durante un colloquio con la premier italiana Giorgia Meloni, a margine della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, Cop28, in corso a Dubai negli Emirati Arabi Uniti. Come riporta la presidenza della Repubblica di Ankara, Erdogan ha sottolineato l’importanza di una “stretta cooperazione con l’Italia” per arrivare alla fondazione di uno Stato sovrano palestinese, basato sui confini del 1967. Lo riferisce l’Ansa.
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Iniziata evacuazione zona agricola a sud-est di Gaza
Migliaia di abitanti di una zona agricola situata a sud di Gaza stanno raggiungendo la vicina città di Khan Yunis dopo aver ricevuto l’ordine di sgombero immediato da parte dell’esercito israeliano. Si tratta degli abitanti dei villaggi di Karara, Khuzaa, Bani Suheila ed Abasan, situati a breve distanza dalla linea di demarcazione con Israele. Lunghe code intasano la strade: persone in fuga su automobili, carretti o anche a dorso di asini.
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Hamas vuole iniziare una nuova tregua
“Siamo stati in contatto con i mediatori (qatarini e egiziani, ndr) fino a stamattina, ma i colloqui su una tregua si sono interrotti quando sono iniziati i bombardamenti”. Lo ha detto in un’intervista concessa ad al-Jazeera Khalil Al-Hayya, dirigente di Hamas, che accusa Israele di aver ”maliziosamente infilato nomi di soldatesse nell’elenco di scambio dei civili”. Al-Hayya, tuttavia, assicura che ”siamo pronti a iniziare una nuova tregua per concludere il dossier dei detenuti civili”
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Ben Gvir: "Ora martellare Gaza con tutta la potenza"
“Per i bambini che ancora non sono tornati. Per gli uccisi che non torneranno più. Perché gli orrori del 7 ottobre non si ripetano mai più. Dobbiamo tornare a martellare Gaza con tutta la forza, distruggere Hamas e ritornare stabilmente a Gaza. Senza compromessi. Senza ‘intese’. Con tutta la nostra potenza possibile”: così u X, alla ripresa dei lanci di razzi da Gaza, il ministro della sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben Gvir, leader del partito di estrema destra‘Potere ebraico.
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Hamas accusa Israele della fine della tregua
Hamas ha accusato Israele di essere responsabile della fine della tregua e della ripresa della guerra. In un comunicato diffuso dai media c’è scritto: “Riteniamo l’occupazione (Israele, ndr) responsabile della ripresa del conflitto dell’aggressione contro Gaza. Per tutta la notte si sono svolte trattative per prolungare la tregua e Hamas aveva offerto di scambiare altri prigionieri. Ma l’occupazione ha rifiutato tutte le offerte perché aveva già deciso di riprendere l’aggressione criminale“.
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Secondo il Nyt Israele sapeva dell'attacco di Hamas del 7 ottobre da oltre un anno
Rivelazione clamorosa del New York Times: secondo il quotidiano Usa, Israele sapeva dell’attacco di Hamas del 7 ottobre da oltre un anno.
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Sirene allarme ad Ashkelon, chiuse le strade vicino a Gaza
Sirene di allarme risuonano nella città israeliana di Ashkelon, a nord di Gaza, e in diverse località vicine alla Striscia di Gaza. Lo ha riferito la radio militare, citata dall’Ansa. Alcune strade israeliane che costeggiano la Striscia sono state chiuse al traffico, nel timore di lanci di razzi anticarro. Misure analoghe sono state adottate anche lungo i confini con Libano e Siria.
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Proseguono colloqui sulla tregua tra Egitto e Qatar
Secondo fonti di Doha, i colloqui per la tregua a Gaza tra i mediatori del Qatar e dell’Egitto “continuano”, nonostante siano ripresi i combattimenti. Lo riferisce l’Ansa.
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Netanyahu: Hamas non ha mantenuto gli impegni per il rilascio delle donne in ostaggio
Hamas “ha violato il quadro di riferimento” per la pausa nelle ostilità, “non ha mantenuto gli impegni per il rilascio di tutte le donne tenute in ostaggio e ha lanciato razzi contro Israele”. Lo ha riferito l’Ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu. “Con la ripresa dei combattimenti” si sottolinea che “il governo di Israele è impegnato a raggiungere gli obiettivi della guerra” ovvero “liberare i nostri ostaggi, eliminare Hamas e garantire che Gaza non possa mai più minacciare la popolazione di Israele”.
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Esercito israeliano: raid aerei nella Striscia di Gaza
Gli aerei da guerra dell’Idf stanno bombardando obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza. Lo annuncia lo stesso esercito israeliano sul proprio canale Telegram, aggiungendo anche di aver registrato il lancio di numerosi razzi da Gaza verso il territorio israeliano. Lanci che – spiega l’Idf – non sono stati intercettati secondo il protocollo.
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Il Nyt: Israele sapeva dell'attacco di Hamas un anno prima che accadesse
Alcuni dirigenti israeliani ottennero il piano di battaglia di Hamas per l’attacco del 7 ottobre più di un anno prima che accadesse: lo scrive il New York Times sulla base di documenti, e-mail e interviste, aggiungendo che dirigenti dell’esercito e dell’intelligence israeliani liquidarono il piano come ambizioso, ritenendolo che fosse troppo difficile da realizzare per il movimento estremista. Il documento di circa 40 pagine, che le autorità israeliane chiamarono in codice “Muro di Gerico”, delineava, punto per punto, il tipo di invasione che ha portato alla morte di circa 1.200 persone.
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La mappa
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Nel 56esimo giorno di guerra tra Israele e Hamas, si è interrotta la tregua durata 7 giorni. L’esercito dello Stato ebraico ha annunciato su Telegram la ripresa dei combattimenti nella Striscia di Gaza, accusando Hamas di aver violato la stop ai bombardamenti. Poco prima, infatti, un razzo lanciato da Gaza era stato intercettato dal sistema di difesa israeliano.
Intanto, dagli Stati Uniti, arriva la notizia che il governo israeliano era al corrente del piano di battaglia di Hamas per l’attacco del 7 ottobre più di un anno prima che accadesse. A scriverlo è il New York Times, sulla base di documenti, e-mail e interviste raccolte. Il quotidiano americano ha spiegato che dirigenti dell’esercito e dell’intelligence israeliani liquidarono il piano come ambizioso, ritenendolo che fosse troppo difficile da realizzare.