Guerra Israele-Hamas, ultime news oggi: Hamas chiede al Consiglio dell'Onu di fermare il conflitto a Gaza
La guerra tra Israele e Hamas è giunta al suo 63esimo giorno. Tutte le notizie e gli aggiornamenti in diretta
La guerra tra Hamas e Israele è arrivata al 63esimo giorno. I morti palestinesi del conflitto sono arrivati a 17.177, secondo i dati del Ministero della Sanità di Gaza, mentre 1.200 persone sono state uccise durante l’incursione dello scorso 7 ottobre, secondo i conteggi israeliani. Gli ostaggi sono 174.
il segretario Antonio Guterres ha invocato l’articolo 99 della Carta dell’Onu in una lettera al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, utilizzando lo strumento diplomatico più potente nelle mani di un segretario generale per portare all’attenzione del Consiglio la crisi nella Striscia di Gaza.
Dopo l’invio della lettera, gli Emirati Arabi Uniti hanno preparato una bozza di risoluzione che sarà messa ai voti oggi, venerdì 8 dicembre, secondo quanto riferito dalla delegazione dell’Ecuador, che questo mese presiede il Consiglio e decide sulle questioni di programmazione.
L’ultima versione del documento è stata visionata giovedì 7 dicembre dall’AFP. Il testo definisce la situazione umanitaria a Gaza “catastrofica” e “richiede un immediato cessate il fuoco umanitario“.
Nel frattempo, il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha dichiarato che esiste un “divario” tra “l’intenzione di Israele di proteggere i civili” a Gaza e ciò che sta accadendo sul campo. Blinken, parlando ad una conferenza stampa a Washington dopo un incontro con il segretario agli Esteri del Regno Unito, David Cameron, ha aggiunto: “Resta imperativo che Israele dia priorità alla protezione dei civili”.
Il racconto della giornata
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Hamas chiede al Consiglio dell'Onu di fermare la guerra a Gaza
Hamas, tramite un comunicato rilasciato dal proprio ufficio stampa, ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell’Onu di porre fine alla “guerra brutale” nella Striscia di Gaza: “Chiediamo al Consiglio di Sicurezza, alla comunità internazionale e a tutti i Paesi del mondo di porre fine a questa guerra brutale e di salvare la Striscia di Gaza prima che sia troppo tardi”.
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Gli USA contro il cessate il fuoco: "Hamas è una minaccia per Israele"
Il vice ambasciatore Usa presso le Nazioni unite, Robert Wood, intervenendo alla riunione del Consiglio di sicurezza Onu sulla situazione a Gaza ha dichiarato che Hamas “continua a rappresentare una minaccia per Israele e a rimanere al comando di Gaza”. Per questo motivo, “mentre gli Stati Uniti sostengono con forza una pace duratura in cui sia gli israeliani che i palestinesi possano vivere in pace e sicurezza, non appoggiamo le richieste di un cessate il fuoco immediato”. Il Consiglio avrebbe dovuto votare una risoluzione per il cessate il fuoco.
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Per Israele "Hamas è unica responsabile" dell'emergenza a Gaza
“Hamas sfrutta gli abitanti di Gaza come scudi umani nella speranza che le vittime civili aumentino e che le Nazioni Unite chiedano il cessate il fuoco. Vogliamo essere gli attori dello spettacolo che Hamas ha attentamente realizzato?”, lo ha detto all’Onu Gilad Erdan, l’ambasciatore israeliano al consiglio di sicurezza.
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Netanyahu: "Elimineremo Hamas"
Se da una parte il leader palestinese Mohammed Shtayyeh non esclude la presenza di Hamas nel futuro di Gaza, di fianco all’Anp, Benyamin Netanyahu lancia una visione opposta e categoria su X: “Non ci sarà Hamas, la elimineremo. Il solo fatto che a proporlo sia l’Autorità nazionale palestinese non fa che rafforzare la mia visione politica: essa non è la soluzione”.
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La più grande e antica moschea di Gaza è stata colpita
Da fonti riportate da ‘Al Jazeera’ si apprende che la più antica e grande moschea di Gaza, la Grande Moschea Omari, sarebbe stata colpita. Fu costruita tra il 5 e il 7 d.C..
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Sale a 93 il numero dei soldati israeliani uccisi a Gaza
Altri due soldati israeliani sono stati uccisi a Gaza. È quanto comunica l’esercito di Tel Aviv, che riporta che i militari caduti durante il conflitto sono ora 93.
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L'allarme dell'Onu: "A Gaza stiamo raggiungendo il punto di non ritorno"
“A Gaza stiamo raggiungendo il punto di non ritorno, dove il palese disprezzo per il diritto umanitario internazionale ferisce la nostra coscienza collettiva. La fine dei combattimenti è imperativa se vogliamo evitare la decimazione di Gaza e contenere le conseguenze di questa crisi”. È quanto scrive su X l’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi.
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Tunnel segreti nell'Università di Gaza, l'accusa di Israele
Secondo Israele, Hamas si servirebbe di tunnel sotterranei presso l’Università al Azhar della Striscia di Gaza per sferrare i suoi attacchi. Lo hanno dichiarato alcune fonti militari israeliane.
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Portavoce degli Esteri tedesco: "Israele è tenuto a rispettare il diritto umanitario"
“Una pace duratura in Medio Oriente non sarà possibile finché Hamas potrà continuare i suoi attacchi dalla Striscia di Gaza”, ha dichiarato a Reuters un portavoce del Ministero degli Esteri tedesco. Al momento “siamo favorevoli a ulteriori cessate il fuoco”, ha aggiunto il portavoce durante una normale conferenza stampa a Berlino, aggiungendo che Israele dovrebbe evitare sofferenze ai civili nel sud della Striscia ed è tenuto a rispettare il diritto umanitario.
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Il Belgio blocca l'accesso ai coloni israeliani condannati per violenza in Cisgiordania
I coloni israeliani condannati e coinvolti in atti di violenza in Cisgiordania o in altri territori palestinesi dovrebbero essere soggetti a restrizioni di viaggio, ha dichiarato il primo ministro belga, Alexander De Croo. “La posizione del Belgio è già da qualche settimana quella di bloccare l’accesso al nostro territorio ai coloni condannati per violenza”, ha aggiunto. De Croo ha sottolineato come anche il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, abbia assunto la stessa posizione: “Abbiamo contattato i nostri colleghi americani” e abbiamo detto che devono esplorare come si potrebbe operare.
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L'avvertimento del funzionario dell'Onu: "Gaza sta raggiungendo un punto di non ritorno"
“Stiamo raggiungendo un punto di non ritorno a Gaza, dove il palese disprezzo per il diritto umanitario internazionale segna la nostra coscienza collettiva”, ha dichiarato l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, l’Unrwa. Il suo commissario generale, Philippe Lazzarini, ha chiesto maggiori finanziamenti, aggiungendo: “Gli Stati devono trovare la volontà politica di porre fine a questa tragedia. Se non agiamo ora e non fermiamo la carneficina, la nostra credibilità come rappresentanti della comunità internazionale sarà per sempre macchiata e alimenteremo cicli infiniti di violenza che finiranno per inghiottirci tutti”.
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Ostaggio israeliano ucciso in uno scontro tra Hamas e unità di forze speciali di Tel Aviv
Hamas sostiene che un soldato israeliano tenuto in ostaggio è stato ucciso in uno scontro tra i militanti e un’unità delle forze speciali israeliane che stava conducendo un’operazione di salvataggio. Secondo Reuters, le Brigate Al-Qassam sostengono che i loro combattenti hanno scoperto l’operazione di salvataggio e hanno affrontato l’unità, causando la morte e il ferimento di diversi membri delle forze israeliane. Il soldato morto è stato identificato come Sa’ar Baruch, 25 anni.
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5 palestinesi uccisi da forze israeliane nei pressi di Tubas, nella Cisgiordania occupata
Le forze israeliane hanno ucciso 5 palestinesi durante un raid nei pressi di Tubas, una città della Cisgiordania occupata, secondo il ministero della Sanità palestinese. L’ufficio del portavoce militare israeliano ha dichiarato che sta verificando il rapporto, come riporta Reuters. La Cisgiordania ha visto un’impennata di violenza contemporaneamente alla guerra di Israele contro gli islamisti di Hamas a Gaza.
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Esercito israeliano conferma indirettamente la morte del giornalista di Reuters Issam Abdallah
In risposta a un’inchiesta di Reuters che ha stabilito che le sue forze hanno ucciso uno dei giornalisti dell’agenzia di stampa nel sud del Libano, l’esercito israeliano afferma che l’incidente è avvenuto in una zona di combattimento. Secondo l’agenzia di stampa inglese, la dichiarazione israeliana non ha affrontato direttamente la morte di Issam Abdallah dello scorso 13 ottobre, ma ha detto che, in quel momento, i combattenti libanesi di Hezbollah avevano attaccato oltre il confine e le forze israeliane avevano aperto il fuoco per prevenire una sospetta infiltrazione armata.
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Previsto un viaggio in Israele da parte della ministra degli Esteri australiana
La ministra degli Esteri australiana, Penny Wong, dovrebbe recarsi in Israele nel giro di poche settimane, ma l’opposizione sostiene che il viaggio sia arrivato troppo tardi, come riporta l’Australian Associated Press. Mentre una delegazione parlamentare bipartisan si prepara a visitare il Medio Oriente la prossima settimana, si sta pianificando una visita ufficiale della senatrice Wong all’inizio del prossimo anno (la data esatta non è ancora stata stabilita). “L’Australia sta lavorando con i Paesi che hanno influenza nella regione per aiutare a proteggere e sostenere i civili, per aiutare a prevenire la diffusione del conflitto e per rafforzare la necessità di una pace giusta e duratura che tutti noi vogliamo”, ha dichiarato Wong in un comunicato.
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Il poeta palestinese Refaat Alareer è stato ucciso in un attacco israeliano
Il poeta palestinese Refaat Alareer è stato ucciso in un attacco israeliano. LO hanno comunicato i suoi amici nella notte tra giovedì 7 dicembre e venerdì 8. “Il mio cuore è spezzato, il mio amico e collega Refaat Alareer è stato ucciso insieme alla sua famiglia pochi minuti fa”, ha scritto il collega gazanese Mosab Abu Toha, su Facebook. Pochi giorni dopo l’inizio dell’offensiva di Israele in ottobre, Alareer aveva dichiarato di rifiutarsi di lasciare il nord di Gaza, come aveva riferito l’Agence France-Presse.
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Blinken: "Divario tra l'intenzione di proteggere i civili e i risultati effettivi"
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha commentato la situazione a Gaza, intervenendo in una conferenza stampa dopo un incontro con il ministro degli Esteri britannico David Cameron. “A quasi una settimana dall’inizio di questa campagna nel sud… rimane imperativo che Israele dia priorità alla protezione dei civili”, ha dichiarato. “Rimane un divario tra […] l’intenzione di proteggere i civili e i risultati effettivi che stiamo vedendo sul campo”. Reuters l’ha definita la più forte critica pubblica alla condotta di Israele nella guerra contro Hamas nel sud di Gaza.
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Il Consiglio di sicurezza dell'Onu voterà sul cessate il fuoco a Gaza
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà sotto la forte pressione del Segretario generale António Guterres e voterà sulla richiesta di un cessate il fuoco immediato dopo settimane di guerra.
In una lettera inviata al Consiglio mercoledì, Guterres ha invocato l’articolo 99 della Carta delle Nazioni Unite, che stabilisce che il Segretario generale può portare all’attenzione del Consiglio “qualsiasi questione che, a suo parere, possa minacciare il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale”. Erano decenni che non succedeva.
Dopo l’invio della lettera, gli Emirati Arabi Uniti hanno preparato una bozza di risoluzione che sarà messa ai voti venerdì, secondo quanto riferito dalla delegazione dell’Ecuador, che questo mese presiede il Consiglio e decide sulle questioni di programmazione, riporta l’Agence France-Presse.
L’ultima versione del documento è stata visionata giovedì 7 dicembre dall’AFP e definisce la situazione umanitaria a Gaza “catastrofica” e “richiede un immediato cessate il fuoco umanitario“.
Il breve testo chiede anche la protezione dei civili, il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi che Hamas sta ancora trattenendo e l’accesso umanitario alla Striscia di Gaza.
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La mappa
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Nel corso del 62esimo giorno della guerra tra Israele e Hamas, il segretario Antonio Guterres ha invocato l’articolo 99 della Carta dell’Onu in una lettera al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, utilizzando lo strumento diplomatico più potente nelle mani di un segretario generale per portare all’attenzione del Consiglio la crisi nella Striscia di Gaza.
Guterres ha scritto che “la situazione si sta rapidamente deteriorando fino a diventare una catastrofe, con implicazioni potenzialmente irreversibili per i palestinesi nel loro insieme e per la pace e la sicurezza nella regione”.
Il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen ha definito il mandato del capo delle Nazioni Unite Antonio Guterres un “pericolo per la pace nel mondo”, dopo che Guterres ha invocato una procedura eccezionale davanti al Consiglio di Sicurezza per la guerra a Gaza.