L'annuncio di Di Maio sui militari italiani in Iraq e Libia
Il ministro degli Esteri fa il punto sulla missione in Libia e spiega la sua posizione nella difficile situazione Usa - Iran
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, intervistato da Il Fatto Quotidiano, ha espresso preoccupazione riguardo la situazione in Medio Oriente, parlando della rimodulazione del numero di militari italiani all’estero, della guerra in Libia e delle tensioni tra Usa e Iran. Senza risparmiare critiche all’ex alleato di governo Matteo Salvini.
Usa – Iran: Di Maio vuole “rimodulare” la presenza dell’Italia in Iraq
Sullo strappo diplomatico nato con l’uccisione del generale iraniano Qasem Soleimani in Iraq all’interno di un’operazione americana, Luigi Di Maio ha dichiarato: “L’escalation chiaramente ci preoccupa. Noi siamo sempre per la pace: se al governo ci fosse la Lega ci porterebbe in guerra. E poi l’Italia ha soldati in quel Paese: le dichiarazioni aggressive di certi politici li mettono in pericolo”.
“Una rimodulazione dei nostri contingenti all’estero andrà pensata, ma sempre di comune accordo con gli alleati. Abbiamo già chiuso la missione a Mosul e ridotto il contingente in Afghanistan”, ha annunciato.
Nel corso della notte, secondo quanto fa sapere l’Ansa citando fonti de La Stampa, i soldati italiani avrebbero lasciato la base americana di Baghdad, da due giorni sotto il tiro dei mortai. La decisione sarebbe stata presa dallo Stato maggiore della Difesa in accordo con i vertici Nato.
Il trasferimento dal compound ‘Union 3’ a una zona di sicurezza non lontana avrebbe riguardato tutti gli uomini italiani impegnati nelle operazioni di addestramento delle forze di sicurezza irachene, cioè una cinquantina di Carabinieri.
Luigi Di Maio: l’affondo a Matteo Salvini sulla questione libica
“L’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini avocò totalmente a sé il dossier libico, puntando solo sull’immigrazione per farne un tema da campagna elettorale. Una scelta del tutto sbagliata”, ha spiegato Luigi Di Maio.
“Qui se la guerra continua i rischi saranno ben altri, con la proliferazione di cellule terroristiche a pochi chilometri dalle nostre coste. Non ci sono minacce dirette per il nostro Paese, ma queste cellule di terroristi stanno proliferando”, ha sottolineato il ministro degli Esteri.
Luigi Di Maio spiega il suo piano per la Libia e il ruolo dell’Italia
“La situazione sul piano della sicurezza è difficile, ma la missione dell’Unione Europea è in corso e lavora a un incontro con Al Sarraj e Haftar. Se non sarà possibile in Libia, lo terremo altrove”, ha affermato il capo politico del Movimento 5 Stelle.
“In Libia è in corso una guerra con interferenze esterne. L’obiettivo dell’Italia è ricondurre tutti gli attori che hanno influenza su questo scenario, dalla Turchia alla Russia fino all’Egitto e agli Stati Uniti”, ha dichiarato Luigi Di Maio.
Con Al Sarraj “ho parlato ieri mattina, e in questi giorni ho avuto continui contatti con lui e con il suo ministro degli Esteri”, ha spiegato. “Noi parliamo anche con Haftar. Dopodiché perché si sblocchi la situazione è fondamentale che si parlino Stati Uniti e Russia”, ha spiegato il capo della Farnesina.
“Lavoriamo su tutti i fronti: ho invitato il ministro degli Esteri turco in Italia, e mercoledì sarò a un vertice in Egitto sulla situazione libica, poi andrò in Algeria e Tunisia. E c’è il processo di pace di Berlino”, ha annunciato Luigi Di Maio.
“Dobbiamo credere a oltranza nella soluzione diplomatica. La guerra porta guerra, e l’unica soluzione è il cessate il fuoco“, ha concluso il ministro degli Esteri parlando della delicata situazione in Libia sulle pagine de Il Fatto Quotidiano.