Crisi di governo, mossa di Iv: "Se Conte scioglie nodi ci siamo"
Nel delicato scenario della crisi di governo in Italia, giunge una nuova apertura da parte di Italia Viva
Dopo le dimissioni delle ministre di Italia Viva Bellanova e Bonetti, Matteo Renzi ha di fatto aperto la crisi. Spiegando le sue ragioni in conferenza stampa, Renzi ha criticato l’operato del premier e ha provocato una spaccatura all’interno della maggioranza. M5s e Pd hanno conseguentemente tagliato i ponti con Renzi negando una qualsiasi possibilità di ricongiungimento, e al Senato è quindi scattata la caccia ai “responsabili”, o, per usare un termine caro al presidente della Repubblica, i “costruttori“.
Non è ancora chiaro a che punto sia la ricerca delle persone che permetterebbero al governo Conte di sopravvivere, né se ci siano effettivamente delle persone disposte a prendersi questa responsabilità, malgrado le numerose voci in merito.
Faraone: “Se Conte scioglie i nodi ci siamo”
Dalle fila di Italia Viva, però, giunge una nuova apertura: il capogruppo di Iv al Senato, Davide Faraone, ha fatto sapere tramite un’intervista a Fanpage che il partito sarà pronto a sostenere Conte qualora il premier si impegni a sciogliere alcuni nodi.
“Noi abbiamo chiesto al presidente del Consiglio finalmente di occuparsi di sciogliere alcuni nodi che sono irrisolti all’interno della maggioranza di governo. Se il presidente del Consiglio pratica questa strada noi ci siamo – ha detto Faraone – se invece si vogliono evitare questi problemi, per tenere insieme una maggioranza raccogliticcia che non risolve i problemi del Paese, pazienza”.
Renzi: “Non possiamo votare la fiducia a Conte”
Posizione ribadita dallo stesso Matteo Renzi in serata, a “Titolo V” su RaiTre: “Lo abbiamo sempre detto, Italia Viva è sempre stata disponibile a una discussione senza veti e senza impiccarsi a un nome, perché la situazione è gravissima”. ”Le cose che ha detto Zingaretti sul governo non sono molto diverse da quelle che diciamo noi”, ha aggiunto.
“Se dovessi scommettere oggi su un posizionamento nostro, noi ovviamente non possiamo votare la fiducia a Conte dopo quello che è successo. Se il presidente del Consiglio farà un intervento, come quello che noi ci immaginiamo, di cercare di aprire a Mastella e alla senatrice Lonardo, a pezzi di Forza Italia e al mondo che sta portando di cercare con sè al posto nostro, noi ci asterremo“.
Conte chiederà la fiducia a Camera e Senato
Il problema dell’unità era stato posto anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale ha spiegato di accettare solo una maggioranza composta da gruppi organici e non da senatori disposti ad appoggiare il governo singolarmente.
Nel frattempo, il premier Conte interverrà lunedì alla Camera e martedì al Senato per chiedere la fiducia. Al Senato è già nato il gruppo pronto ad accogliere i cosiddetti “costruttori”, ma la partita è ancora da giocare per tutto il weekend.