Governo, Conte si è dimesso: l'ultimo Cdm e i prossimi passaggi
Dopo le dimissioni di Giuseppe Conte, il testimone passa al Presidente Mattarella che potrà procedere in diversi modi
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è salito al Quirinale per presentare al Capo dello Stato Sergio Mattarella le sue dimissioni, rassegnate davanti al Consiglio dei Ministri del 26 gennaio, durato poco poco più di mezz’ora e terminato intorno alle 10. Spetterà al Presidente della Repubblica il compito di dare il via ad una serie di passaggi istituzionali, alla fine dei quali potrebbero realizzarsi diversi scenari.
In una nota la presidenza della Repubblica ha comunicato che Conte ha rimesso il proprio mandato nelle mani del capo dello Stato e che Mattarella “si è riservato di decidere e ha invitato il governo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti”.
Le consultazioni con le forze politiche partiranno mercoledì pomeriggio. Dopo l’incontro con Mattarella Conte ha visto i presidenti di Senato e Camera, Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico.
Crisi di Governo: Conte presenta le dimissioni in Cdm e ringrazia i ministri
“Non tutti i presidenti del Consiglio in passato hanno avuto l’onore di lavorare con ministri come voi, con una squadra così affiatata”, ha dichiarato il premier durante il Cdm, ufficializzando le sue dimissioni davanti all’esecutivo, come riporta il Corriere della Sera.
Il premier dimissionario ha tenuto un discorso breve e sobrio, di pochi minuti, per ringraziare la sua squadra: “Possiamo tutti andare a testa alta per come abbiamo servito il paese e per come abbiamo governato la pandemia”.
Le parole di Conte sono state accolte da un applauso da parte dei ministri, con i capi delegazione dei partiti di governo Alfonso Bonafede (M5s), Dario Franceschini (PD) e Roberto Speranza (Leu) che hanno ribadito il sostegno al premier dimissionario.
Dario Franceschini in Cdm avrebbe dichiarato che questo esecutivo ha affrontato la pandemia e una delle fasi più difficili della storia repubblicana “al meglio delle nostre capacità e crediamo con molti risultati positivi, grazie alla guida del presidente Conte e al sostegno delle nostre forze politiche”.
Il ministro della Cultura avrebbe poi aggiunto, riporta l’Ansa, che “questo cammino ci consente oggi di pensare a questa maggioranza anche in prospettiva, come una area di forze riformiste alleate non solo temporaneamente. Per questo è fondamentale salvare questa prospettiva anche nel percorso della crisi che abbiamo davanti”.
Governo, cosa succede con le dimissioni di Conte: le consultazioni di Mattarella
Dopo le dimissioni del primo ministro il Presidente della Repubblica dovrà decidere come procedere. Le consultazioni con i gruppi parlamentari inizieranno mercoledì pomeriggio, giornata nella quale sono già in programma le celebrazioni della giornata della memoria, per poi continuare giovedì. La necessità di dover rispettare le misure di prevenzione anti-Covid potrebbero rallentare tutto il processo.
Il Capo dello Stato, come da rituale istituzionale, riceverà al Colle i presidenti delle Camere, i rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari di Camera e Senato ed il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, per tracciare un ultimo bilancio della situazione politica.
A quel punto gli sviluppi possono aprirsi a diverse ipotesi: come ricorda “il Messaggero” Sergio Mattarella potrebbe conferire un mandato esplorativo ad un personaggio istituzionale, come fece nel 2018 ai presidenti di Camera e Senato, oppure dare il mandato pieno o esplorativo al presidente del Consiglio uscente, che accetterebbe con riserva.
Fino al giuramento di un nuovo Esecutivo, il governo uscente rimarrà in carica per lo svolgimento degli affari correnti, come l’emanazione di decreti legge in casi di necessità ed urgenza, tra i quali potrebbero rientrare i decreti per la gestione dell’emergenza Covid-19.
Nel frattempo però si ferma tutta l’attività parlamentare, salvo per atti urgenti come la conversione dei decreti legge in scadenza, in attesa che entrambe le Camere votino la fiducia per un nuovo governo.
Governo, cosa succede con le dimissioni di Conte: i vertici dei gruppi parlamentari
Intanto i gruppi parlamentarsi si preparano alle consultazioni. Il centrodestra si presenterà unito. “Abbiamo dato prova di grande compattezza, sono d’accordo: andiamo tutti insieme”. Lo ha detto Silvio Berlusconi, a quanto appreso da ‘Sky Tg 24’, nel corso di una riunione del vertice del centrodestra.
Il leader della Lega Matteo Salvini ha dichiarato al termine della riunione: “La posizione del centrodestra è assolutamente unitaria, non si può più perdere tempo. I litigi di Conte e Renzi li stanno pagando gli italiani. Tirare a campare cercando senatori per strada di notte non è un modo per risolvere i problemi degli italiani. Spero che la parola passi agli italiani”.
Queste le parole di Giorgia Meloni: “Il centrodestra si presenterà compatto: siamo disponibili a dare all’Italia un’alternativa per far finire questa pantomima indegna”.
Il vicepresidente Antonio Tajani di Forza Italia ha affermato: “Nessun soccorso sottobanco per il governo. Voteremo solo provvedimenti che servono agli italiani. Noi abbiamo sempre detto che l’unità del centrodestra è una priorità, un governo di unità nazionale deve raccogliere un consenso ampio nel Paese e non è un governo Ursula”.
In occasione delle consultazioni in programma mercoledì, Italia Viva “non farà un nome in particolare” per la costituzione del nuovo governo ma chiederà “un governo all’altezza”. Lo ha reso noto Ivan Scalfarotto, ex sottosegretario all’Economia (dimessosi assieme alle altre due ministre della delegazione renziana), rispondendo a una domanda sull’ipotesi di un reincarico a Conte nel corso di ‘Tagadà’, su La 7.
Andrea Marcucci, capogruppo Pd al Senato, ha dichiarato ai cronisti fuori da Palazzo Madama: “Per noi oggi l’ipotesi sul campo è reincaricare Conte, vedremo le indicazioni che daranno gli altri partiti e soprattutto ci atterremo alle indicazioni del capo dello Stato”. A chi gli ha domandato se sia ‘Conte a tutti i costi’, ha risposto: “Non c’è un Conte a tutti i costi: io dico che il buonsenso ci deve guidare e ci guida oggi in quella direzione”.
Dimissioni Conte: arriva la telefonata a Renzi?
Il vice direttore del ‘Foglio’ Salvatore Merlo, ospite di ‘Sky Tg 24’, ha svelato un retroscena: stando a quanto risulta al quotidiano, a breve il premier dimissionario Giuseppe Conte potrebbe telefonare al leader di Italia Viva Matteo Renzi, protagonista principale della crisi di governo.