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Covid, vaccini e zone a colori: la strategia di Ippolito

Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani, ha parlato dell'ipotesi lockdown, del sistema a colori e del pericolo varianti

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

L’unica via di uscita dalla pandemia è il vaccino: “I dati che arrivano da Israele dimostrano ogni giorno di più che il vaccino funziona, le manifestazioni sintomatiche si riducono, le ospedalizzazioni diminuiscono e così i decessi”. Così in una intervista al Corriere della Sera Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani e membro del Comitato tecnico scientifico.

Un trend simile, ha aggiunto, “si sta osservando in Italia con la somministrazione quasi completata del vaccino agli operatori sanitari. Bisogna vaccinarsi il prima possibile, quando previsto dai piani, e nell’attesa del nostro turno continuare a mantenere alta la guardia, che peraltro non va abbassata neanche dopo la vaccinazione”.

Ipotesi lockdown, parla Ippolito

Sull’ipotesi lockdown e le recenti polemiche politiche contro Walter Ricciardi, Ippolito ha detto che “noi esperti o presunti tali dovremmo astenerci dall’esprimere pubblicamente punti di vista personali sugli argomenti intorno ai quali ci vengono richiesti pareri tecnici da parte delle autorità politiche, per elementare rispetto istituzionale nei confronti di chi ci chiede questi pareri ed è chiamato a prendere decisioni su materie che impattano pesantemente la vita ed il lavoro delle persone”.

Sulla questione dello stop allo sci, il direttore dello Spallanzani si è limitato a dire che “un parere del Cts e un’ordinanza del ministro si sono espressi sull’argomento. Non troverei serio aggiungere altro, tantomeno valutazioni personali”.

Ippolito promuove il sistema delle regioni a colori: “L’esempio della Gran Bretagna, dove con l’imposizione di una zona rossa all’intera nazione, il numero dei contagi è rapidamente calato, ci dice che il sistema in essere nel nostro Paese, che gradua le misure nei territori in base alla situazione epidemiologica, può funzionare“.

“Anche perché – ha aggiunto – consente (lo si sta facendo in Umbria e Alto Adige, per esempio) l’istituzione su specifiche porzioni del territorio di misure di contenimento ulteriormente restrittive rispetto a quelle nazionali”.

Il pericolo varianti secondo Ippolito

Rispetto al rischio rappresentato dalle varianti del virus, “le misure di contenimento richieste dalle varianti sono le stesse del virus originario, ma se è vero, come sembra, che alcune di queste mutazioni sono caratterizzate da maggiore contagiosità, sarà necessaria allora una attenzione ancora più scrupolosa”.

Anche perché, ha spiegato, “da un punto di vista epidemiologico e statistico, una variante con una trasmissibilità superiore anche solo del 20% e con lo stesso tasso di letalità rispetto al ceppo originario fa più danni, in termini di ospedalizzazioni e decessi, rispetto a una variante con una letalità superiore del 50% ma con la stessa trasmissibilità”.

L’arrivo della bella stagione rappresenta un vantaggio per il contenimento dei contagi perché “la gente tende a stare di più all’aria aperta, dove è più facile mantenere il distanziamento e la ventilazione naturale rende meno facile il contagio”.

Però, avverte, “non mi sembra che nelle aree dove in questo momento è estate, e penso all’America latina o al Sudafrica, il virus sia scomparso, anzi. Cerchiamo di non ripetere gli errori dell’estate scorsa, nella quale siamo entrati con il livello dei contagi al minimo e siamo usciti con la seconda ondata”.

Nuovi colori delle regioni dal 30 agosto: torna la zona gialla Fonte foto: ANSA
Nuovi colori delle regioni dal 30 agosto: torna la zona gialla
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