Milano, Sala spaventato dai contagi: "Polizia dove c'è la movida"
Giuseppe Sala, sindaco di Milano, ha annunciato che aumenteranno i controlli nei luoghi della movida, sotto accusa nelle prime fasi dell'emergenza
Se la Campania guida la spiacevole classifica dei nuovi contagi con 757 nelle ultime 24 ore, la Lombardia segue subito dopo con 683. Il Paese è tornato ai livelli di aprile e nessuno vuole commettere più gli stessi errori nella gestione della pandemia, in primis i sindaci. Ecco allora che quello di Milano, Giuseppe Sala, ha annunciato che non ci saranno al momento altre restrizioni, ma aumenteranno i controlli. Lo riporta l’Ansa.
Covid, Sala preoccupato dalla movida: polizia sui Navigli
Il sindaco ha poi spiegato che dalla serata di giovedì 8 ottobre le varie forze di polizia (locale, carabinieri, guardia di finanza e polizia di Stato) si andranno a concentrare su alcune aree della movida: Gae Aulenti, Sempione e Navigli.
In merito alle immagini della metropolitana di Milano affollata, Sala ha detto: “Le ho viste, garantisco che alla soglia massima dell’80% non ci siamo nemmeno avvicinati, allora chiediamoci se l’80% è troppo elevato“. Quando il governo ha stabilito il limite dell’80% “avevo detto che avremmo applicato le regole e avevo sottolineato che lontano da quella soglia sarebbero iniziate le preoccupazioni, allora ragioniamoci” su questa soglia.
Covid, Pregliasco: “Virus influenzale non ancora trovato in Lombardia”
La situazione potrebbe peggiorare all’arrivo del virus influenzale che, al momento, “non è ancora stato trovato in Lombardia”. A sostenerlo, il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario del Galeazzi di Milano.
Secondo l’esperto, infatti, “ci sono tre virus nuovi che ci aspettiamo e che hanno circolato nell’emisfero australe, perché l’influenza segue il freddo. Con la campagna vaccinale non siamo in ritardo, si deve fare la vaccinazione entro la metà di dicembre perché la protezione della vaccinazione arriva dopo dieci giorni dal momento dell’esecuzione”.
Vaccinazione assolutamente consigliata perché “vaccinandosi si riduce il carico del servizio sanitario nazionale che vedrà un incremento dell’appesantimento del servizio a causa del Covid”.