Covid, da cosa dipende l'arrivo della seconda ondata: parla Vaia
Il direttore dello Spallazani, Francesco Vaia, spiega da cosa dipende l'arrivo di una seconda ondata nel nostro Paese e lancia una proposta
Da qualche giorno i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia si confermano intorno ai 2.500 a bollettino. Ancora non si è visto l’effetto della riapertura delle scuole, complice il fatto che molte siano partite a fine settembre, dopo le elezioni. Le Regioni che in questo momento segnalano più contati giornalieri sono quelle più popolose: Campania, Lombardia e Lazio. E proprio a Roma, Francesco Vaia è tornato a parlare di “rischio seconda ondata”: il direttore sanitario dello Spallanzani lo ha fatto ai microfoni del Corriere della Sera.
Vaia, da cosa dipende il rischio della seconda ondata
Il direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia, è preoccupato dalla gestione dei trasporti. A suo dire, a bordo dei mezzi il distanziamento è inattuabile per via di una capienza consentita fino all’80%. Per lui è stato “un errore, si deve intervenire sugli orari di scuole, negozi e uffici”.
“Lo dico da maggio che il sistema dei trasporti pubblici non può andare – ha spiegato Vaia -, la ragione è semplice: così non si consente il rispetto della regola più importante per prevenire il contagio, ossia il distanziamento sociale“.
La soluzione, secondo il direttore dello Spallanzani, è quindi una sola: “Avere il coraggio di parametrare diversamente gli orari degli ingressi e delle uscite di scuole, uffici, fabbriche e negozi, per uno scaglionamento reale”.
Il rischio anche a scuola: come arriva il virus tra i banchi
Inevitabile affrontare anche il tema del contagio a scuola: “Se un alunno risulta positivo al virus – ha aggiunto Vaia – significa che qualcuno l’ha portato in classe”. In quel caso, secondo l’esperto, basterebbe chiudere solo la classe e non l’istituto.
Per quel che riguarda invece i test salivari agli studenti, il direttore dello Spallanzani ha spiegato che se un risultato dovesse essere positivo, non ci si dovrà più sottoporre al tampone: la conferma molecolare arriva dallo stesso campione di saliva già prelevato.
L’influenza alle porte: cosa aspettarsi
Nei prossimi mesi, con l’inizio della stagione fredda e dell’inverno, “aumenterà la presenza del virus: per questo è importante la campagna di vaccinazione, soprattutto per le categorie a rischio”, ha detto Vaia.
Secondo lui il pericolo sarà l’affollamento degli ospedali. Fermo restando che “oggi, grazie alle terapie, possiamo battere il Covid”.