Covid, Oms: "Ancora troppi morti". Il confronto con l'anno scorso
L'Oms ha rilevato che la variante inglese sta diventando ormai predominante in Europa, ed è ancora troppo presto per allentare le misure
La variante inglese sta ormai diventando predominante in Europa. Il direttore dell’Oms Europa, Hans Kluge, ha fatto sapere che “circa 48 Paesi o territori europei su 53, hanno segnalato la variante di britannica di coronavirus”. Un’altra dimostrazione di quanto questa variante si diffonda velocemente, considerando che è stata scoperta soltanto nel settembre 2020.
Covid, il confronto tra il numero di morti nel 2020 e nel 2021
Ma c’è anche un altro dato che fa tenere alta la guardia dell’Oms: il confronto tra i morti per Covid-19 nello stesso periodo del 2020 e del 2021. Un numero che, ha sottolineato Kluge durante il punto stampa, risulta più elevato ora rispetto a un anno fa, ed è il riflesso dell’alta circolazione del virus.
“Abbiamo avuto tre settimane consecutive di crescita – ha osservato Kluge – con oltre 1,2 milioni di nuovi casi segnalati la scorsa settimana in tutta la regione europea. La scorsa settimana, i decessi nella regione hanno superato i 900mila. Ogni settimana, più di 20mila persone in tutta la regione perdono la vita a causa del virus”.
Un dato che, seppur in minima parte, è confermato anche dal confronto tra il bollettino del 17 marzo 2020 e quello del 17 marzo 2021: l’anno scorso i decessi giornalieri sono stati 345, per un totale di 2.503; ieri, invece, i decessi erano 431 per un totale di 103.432.
L’effetto delle vaccinazioni
L’incidenza del Covid-19 è ancora troppo alta per allentare le misure, ha affermato Kluge, e nemmeno l’avanzamento della campagna vaccinale è un presupposto tale da permettere di rimuovere le restrizioni. “Mentre 27 paesi sono attualmente in lockdown parziali o completi a livello nazionale, 21 stanno gradualmente allentando le misure restrittive – ha detto il direttore dell’Oms Europa – alcuni lo fanno sulla base del presupposto che l’aumento della diffusione della vaccinazione anti-Covid porterebbe immediatamente a un miglioramento della situazione epidemiologica. È troppo presto per formulare tali ipotesi”.
Ma è importante anche tenere viva la speranza: “I primi dati da Israele, Scozia e Regno Unito, collegati all’efficacia contro le malattie gravi dei vaccini Pfizer/BioNTech e AstraZeneca, è promettente e mostra che le vite vengono salvate”, ha aggiunto Kluge.