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Covid, norme troppo complicate: interviene il Consiglio di Stato

Il presidente del Consiglio di Stato, Patroni Griffi, ha spiegato che le regole anti contagio contenute nei Dpcm sono troppo "complicate"

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Ormai da quasi un anno in Italia si susseguono decreti e Dpcm atti a contenere i contagi da coronavirus e il presidente del Consiglio di Stato, Filippo Patroni Griffi, ha deciso di rompere il silenzio e dire la sua sulle norme contenute nei vari provvedimenti. Le norme sul Covid, ha dichiarato Patroni Griffi nella sua relazione per l’anno giudiziario, sono “troppo complicate”.

Per questo, spesso risultano difficili da capire: “Non possono sottacersi profili problematici, quali l’incertezza del quadro normativo, eccessivamente frammentato e complicato da capire; e una qualche criticità nella diffusione dei dati e delle informazioni sull’epidemia, sì da renderne difficile la consapevolezza e minarne l’efficacia“, ha rilevato Patroni Griffi come riporta Agi.

“La produzione giuridica nell’emergenza – secondo Patroni Griffi – ha evidenziato due principali profili problematici nei rapporti sia tra Governo e Parlamento sia fra centro e autonomie territoriali”. In particolare, “le misure adottate hanno suscitato un dibattito sui limiti del potere di normazione secondaria del Governo e sull’esigenza di indirizzo e controllo parlamentare”, inoltre si è registrata “l’assenza di una tempestiva ed effettiva cooperazione tra Stato e Regioni, sintomo delle criticità della riforma costituzionale del 2001 nella gestione di situazioni di rilevanza nazionale”.

Ad ogni modo, secondo il presidente del Consiglio di Stato, il “nostro sistema costituzionale ha dimostrato capacità di adattamento, rimanendo fedele alle premesse dello Stato di diritto, la pretesa cioè di controllare il potere attraverso la sua sottoposizione al diritto, senza snaturarsi e senza ‘rotture’ dei paradigmi consolidati”.

“La preminenza del diritto alla salute – ha concluso – non lo ha sottratto al bilanciamento con altri valori costituzionali” e le misure limitative “sono state per lo più vissute dai consociati come legittime, perché percepite come funzionali alla tutela della salute”.

Fonte foto: ANSA
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