Covid, "lockdown a Natale": l'appello del Cts per misure più dure

Durante la riunione tra gli esperti del Cts, il premier Giuseppe Conte e i capi delegazione, sono emerse alcune novità che riguarderanno le misure per contrastare l’epidemia di coronavirus durante il Natale. Gli assembramenti che si sono osservati durante il weekend nelle regioni in zona gialla hanno infatti sollevato uno stato di allarme all’interno del governo, e si prevede un irrigidimento delle limitazioni precedentemente imposte dall’ultimo Dpcm.

Cts: “Dati ancora preoccupanti”

Dopo l’ipotesi di un allentamento riguardante gli spostamenti tra comuni per i giorni 25 e 26 dicembre e 1° gennaio, il governo sembra ora orientato verso il polo opposto. Gli esperti del Cts, stando a quanto apprende l’Ansa, hanno infatti invocato una sorta di lockdown per tutto il periodo di Natale.

Questa soluzione, tra le più dure, sarebbe giustificata dall’impossibilità di garantire un controllo capillare del territorio, ma anche dai dati definiti dai tecnici ancora “preoccupanti”: secondo l’ultimo monitoraggio, l’incidenza dei nuovi casi è di 193 ogni 100mila abitanti, un numero ancora troppo alto per permettere un corretto tracciamento (la cui soglia di allerta è 50 casi ogni 100mila abitanti).

Cts: “Misure più dure a Natale o saremo ne guai”

Gli esperti del Cts hanno inoltre osservato che in Italia il numero di morti giornaliero è troppo alto per permettere un allentamento delle misure, anche più alto della Germania (dove sarà istituito un lockdown totale dal 16 dicembre). Inoltre, la pressione sulle strutture sanitarie è ancora molto alta in oltre metà del Paese.

I tecnici hanno quindi concluso invocando un’estensione delle misure, “altrimenti a gennaio saremo nei guai”.

L’ipotesi di un lockdown natalizio è stata commentata anche da Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, sottolineando che le vacanze sarebbero il momento ideale per farlo.

Fonte foto: ANSA