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Covid, l'immunologo auspica l'obbligo vaccinale e spiega perché

L'immunologo Sergio Abrignani spiega perché sarebbe auspicabile l’obbligo del vaccino anti Covid a tutti dai 12 anni in su

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

“In un Paese con 130 mila morti e 170 miliardi di danni economici sarebbe un grande atto di sanità pubblica imporre l’obbligo a tutti dai 12 anni in su e, se dovesse arrivare l’autorizzazione dell’Ema, anche dai 6 anni”. Così in una intervista a La Stampa Sergio Abrignani, professore ordinario di Immunologia all’Università Statale di Milano e membro del Cts, auspica l’introduzione dell’obbligo vaccinale contro il Covid-19.

“La vaccinazione – afferma – è un atto medico e come tale ha rischi e benefici. I vaccini non sono caramelle, ma sono provati, sicuri ed efficaci. Anche la tachipirina ha rarissimi effetti collaterali, eppure la assumiamo senza pensarci”.

“La quasi totalità degli effetti collaterali dei vaccini è leggerissima. Gli effetti gravi – spiega – sono le trombosi, in un caso su 100 mila alla prima dose di AstraZeneca, uno su 500 mila alla seconda, uno su 300 mila con Johnson&Johnson, ma da quando questi vaccini non si danno ai giovani sono azzerati. Pfizer ha portato a rarissimi casi di pericardite leggera e recuperabili con pochi giorni di cortisone”.

Abrignani: “La vaccinazione è molto sicura”

“La verità è che la vaccinazione è molto sicura e ha fatto crollare ricoveri e morti“. Per questo l’immunologo auspica l’introduzione dell’obbligo vaccinale. Anche per i bambini: “Pfizer e Moderna per i bambini, come certifica l’Ema, sono sicuri e ancora più efficaci che per gli adulti. Da sempre la vaccinazione riguarda soprattutto i più piccoli e nessuna preoccupazione a riguardo ha fondamento”.

Sulla campagna vaccinale “va riconosciuto il grande lavoro del generale Figliuolo e della sua squadra per cui metà degli italiani ha ricevuto due dosi. Entro ottobre dovrebbero essere coperti 45 milioni di cittadini”.

“Resterebbero circa 5 milioni da convincere, più la metà stimabile dei 12-18enni e gli 0-11enni, per cui l’autorizzazione dovrebbe arrivare a fine anno”.

Riguardo alle varianti e alla eventuale terza dose, Abrignani spiega che “la variante Delta porta a una perdita di efficacia della prima dose, ma le due dosi coprono ancora moltissimo”, in particolare Pfizer e Moderna. La terza dose servirebbe “se decadesse la memoria immunitaria o comparisse una variante non riconosciuta dai vaccini, ma al momento no”.

Green pass, Abrignani: “Ovunque possibile”

Sul tema del green pass, Abrignani spiega che “serve a mitigare l’infezione ed è utile in tutti i luoghi dove le persone possano contagiarsi. Come immunologo vaccinerei tutti, dunque richiederei il certificato verde ovunque possibile“.

L’esperto parla anche delle manifestazioni No Pass: “Non le capisco, forse sono una variante dei No Vax, che considero come gli evasori fiscali, perché beneficiano del servizio dell’immunità diffusa senza fare la loro parte. Se fossero dei veri libertari coglierebbero che il green pass serve a non chiudere le attività economiche”.

Green Pass, dove è necessario e le multe: le nuove regole del decreto Fonte foto: ANSA
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