Covid Cina: sospeso il lockdown a Xi'an, 72 casi a Pechino tra gli arrivi per le Olimpiadi invernali
A Xi'an, in Cina, è finito uno dei lockdown più estesi del mondo nella città da 13 milioni di abitanti. Come è andata con la "tolleranza zero"
Svolta a Xi’an, in Cina: da oggi lunedì 24 gennaio, riapre la città da 13 milioni di abitanti, che è stata in lockdown per un mese a causa della recrudescenza di casi Covid-19. La città, adesso, è diventata un’area “a basso rischio” coronavirus, quindi i residenti hanno nuovamente il diritto di circolare liberamente purché presentino un QR code sanitario valido.
Sospeso il lockdown a Xi’an, la situazione per le Olimpiadi invernali
La notizia che riguarda il lockdown sospeso nella città di Xi’an in Cina sorprende in tutto il mondo perché quella della città di 13 milioni di abitanti è stata la quarantena più estesa vissuta in Cina dopo quella imposta a Wuhan nel gennaio 2020, all’inizio della pandemia.
Sono 72 i casi di Covid-19 confermati dal 4 al 22 gennaio nell’ambito delle attività legate alle Olimpiadi invernali di Pechino 2022, secondo una nota del Comitato organizzatore, a meno di due settimane dall’apertura dei Giochi del 4 febbraio.
Xi’an, polemiche sul lockdown in Cina
La gestione abbastanza caotica del lockdown, soprattutto nei primi giorni, ha suscitato numerose critiche soprattutto sui social network: a quanto pare nei primi giorni mancavano i rifornimenti e c’è stata una grande confusione nell’applicazione sul cellulare che certificava la negatività all’acido nucleico.
Questi “momenti di caos”, come li ha prontamente definiti la stampa locale, hanno portato al licenziamento di diversi funzionari statali accusati di negligenza.
Tolleranza zero a Xi’an, come funzionava il lockdown
Hanno creato un certo clamore due casi Covid in Cina: il primo riguardava una donna incinta di otto mesi che ha perso il bambino perché gli è stato negato l’ingresso in ospedale per non aver presentato un test aggiornato; il secondo riguardava una persona picchiata per aver violato la reclusione per andare a comprare del cibo.
Xi’an, il più grave focolaio di variante Delta degli ultimi mesi in Cina, è stato quindi un delicato banco di prova della “tolleranza zero” al coronavirus voluta dal Partito comunista, basata su blocchi mirati, restrizioni di viaggio e test di massa ogni volta che viene scoperto un caso.