Covid in Cina, boom di casi a ridosso delle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022: la decisione
La Cina ha deciso di annullare la vendita al pubblico dei biglietti per i Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022: il motivo della decisione
A pochi giorni dall’apertura dei Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022, fissata per il prossimo 4 febbraio, la Cina si ritrova a fare i conti col maggior numero di nuovi casi Covid rilevato da marzo 2020, cioè negli ultimi 22 mesi.
La situazione Covid in Cina
I nuovi casi Covid in Cina sono 223, numero più alto da marzo 2020.
Come riporta ‘Ansa’, un caso locale di variante Omicron è stato rilevato nel weekend a Pechino e ciò ha spinto le autorità a inasprire le regole di accesso alla capitale da altre parti della Cina.
La Cina, che per prima nel mondo ha registrato il Covid-19, ha seguito la rigida politica della ‘tolleranza zero’, mantenendo uno stretto controllo dei confini, malgrado il resto del mondo abbia iniziato con le riaperture. L’approccio cinese è però finito sotto pressione nelle ultime settimane, con la comparsa di più focolai, proprio a ridosso dei Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022.
Olimpiadi invernali Pechino 2022: la decisione del Comitato Olimpico
Proprio alla luce del recente boom di contagi, la Cina ha deciso di annullare la vendita dei biglietti per i Giochi Olimpici invernali di Pechino 2022, consentendo quindi solo agli invitati di seguire le prove e le gare.
In una nota, il Comitato organizzatore ha annunciato: “Al fine di proteggere la salute e la sicurezza del personale e degli spettatori legati alle Olimpiadi, è stato deciso di adeguare il piano precedente sulla vendita dei biglietti al pubblico e della organizzazione degli spettatori in loco”.
La Cina si prepara ai Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022.
L’allarme sulla posta in Cina
Nelle ultime ore, sempre in Cina, è emerso un nuovo allarme, legato al contagio da variante Omicron.
Le autorità cinesi hanno infatti invitato la popolazione a non ordinare pacchi dall’estero, dal momento che, secondo l’agenzia ufficiale Xinhua, che cita Pang Xinghuo (vice direttore del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie di Pechino), “non si può escludere che il primo caso di trasmissione locale di variante Omicron a Pechino” sia un’infezione “contratta con le spedizioni internazionali”.
In base alla ricostruzione dell’agenzia Xinhua, la persona contagiata ha ricevuto un pacco l’11 gennaio spedito dal Canada via Usa e Hong Kong e non ha viaggiato nei 14 giorni precedenti la comparsa dei primi sintomi.
Secondo lo stesso Pang Xinghuo, sono state rilevate tracce del virus sul pacco in questione.