Covid, campagna vaccinale col modello inglese: in cosa consiste
Il governo di Mario Draghi guarda al modello inglese per dare una spinta alla campagna vaccinale in Italia
Per rilanciare la campagna vaccinale in Italia contro il Covid-19, Mario Draghi avrebbe in mente di ispirarsi al sistema messo in atto nel Regno Unito. Dopo l’incontro con le Regioni, l’esecutivo appena insediato dovrà emanare nei prossimi Cdm nuovi provvedimenti per stabilire ulteriori misure di contenimento dei contagi, vista la scadenza dei vecchi decreti, e aggiornare il piano vaccinale alla luce sia della diffusione delle varianti, sia dei rallentamenti sulle forniture da parte della case farmaceutiche.
L’idea sarebbe quella di guardare a quanto sta facendo la Gran Bretagna: come riporta il Sole24ore, in Uk la prima dose di vaccino è stata somministrata a 17,6 milioni di persone e i richiami hanno superato quota 600.000.
Il ministro della Salute britannico Matt Hancock ha dichiarato alla Bbc che un adulto su tre è stato vaccinato contro il coronavirus, mentre il premier Boris Johnson ha preso l’impegno di immunizzare tutta la popolazione dai 18 anni in su entro luglio.
Secondo il Messaggero, l’ipotesi del governo Draghi sarebbe quella di passare da una vaccinazione “verticale”, divisa per categorie, come avvenuto finora in Italia, ad un modello “orizzontale”, prediligendo una somministrazione estesa a più cittadini possibili, senza tenere in conto la garanzia di una seconda dose.
Questo sistema, attuato appunto nel Regno Unito, troverebbe supporto in uno studio molto discusso e pubblicato sulla rivista scientifica Lancet secondo cui l’efficacia del vaccino di AstraZeneca, sul quale si base la campagna inglese, sarebbe del 72% e non del 60%, come accertato dall’agenzia europea del farmaco.
Percentuale che dimostrerebbe come, in 3 casi su 4, la somministrazione di una sola dose di vaccino, sarebbe comunque in grado di proteggere dalle forme lievi di Covid-19, assicurando una copertura quasi totale dagli stadi più acuti della malattia.
Una nuova strategia per accelerare la campagna vaccinale in Italia, ma che presuppone una ripresa delle consegne delle dosi da parte di AstraZeneca. L’azienda anglo-svedese avrebbe garantito al nostro Paese 5 milioni di dosi entro la fine del mese di marzo, ma ha già annunciato ulteriori ritardi per il mese di febbraio.