Nuovo decreto, proroga di 30 giorni al divieto degli spostamenti
La ministra Gelmini anticipa in videoconferenza con i governatori la proroga del divieto di spostamenti tra Regioni
Spostamenti tra regioni vietati per altri 30 giorni. È questa la decisione anticipata dalla ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, nella videoconferenza con i governatori, in vista del Cdm di questa mattina. Al centro del vertice la proroga del blocco della mobilità tra territori in scadenza il 25 febbraio. Lo riporta il Corriere della Sera.
Nuovo decreto, conferenza Stato-Regioni: gli spostamenti
Secondo Tgcom24 dovrebbero essere confermate anche le disposizioni sugli spostamenti tra piccoli Comuni e la regola, per ora in vigore fino al 5 marzo, che consente di spostarsi verso un’altra abitazione privata in massimo di due persone, con i figli minori di 14 anni.
Nell’incontro con Regioni e Comuni si è parlato anche di vaccini, scuola, ristori e revisione dei criteri di assegnazione della fascia di rischio, con eventuali restrizioni dove la circolazione del coronavirus è più elevata. Il nuovo provvedimento, atteso dal Consiglio dei ministri, dovrebbe avere validità fino al 27 marzo. Secondo quanto riportato da Ansa, il Cdm di oggi si dovrebbe occupare soltanto della proroga del divieto di mobilità tra le Regioni.
Nuovo decreto, decisioni in anticipo: la richiesta delle Regioni
Alla videoconferenza, iniziata intorno alle 19, le Regioni hanno presentato un documento condiviso con le richieste per il governo. Tra queste, assicurare tempi di emanazione dei nuovi decreti congrui con l’attuazione da parte delle amministrazioni: “Al fine di garantire certezza al Paese sulle misure che investono le attività economiche e la vita dei cittadini, è necessario rivedere la tempistica per l’adozione dei provvedimenti di classificazione delle zone e delle relative ordinanze”, si legge nel documento condiviso.
“Occorre – aggiungono i governatori – che siano conosciute con congruo anticipo dai cittadini e dalle imprese dei diversi territori regionali. Occorre, altresì, poter procedere ad una programmazione delle attività anche attraverso una diversa organizzazione dell’esame dei dati della cabina regia, delle ordinanze e della relativa decorrenza”.
Scuola, cosa vogliono le Regioni
In merito alla scuola, “nel quadro della situazione epidemiologica generale e territoriale, sarebbe necessario qualificare l’attività scolastica (al pari delle altre attività) con un’apposita numerazione di rischio“.
“Occorre, in ogni caso, implementare le forme di congedo parentale nonché prevedere ulteriori risorse economiche a sostegno dei genitori, nel caso di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per aggravamento della situazione epidemiologica”, si aggiunge.
Ristori, la posizione delle Regioni
“In via strutturale, lo stesso provvedimento che introduce restrizioni per il Paese e poi restrizioni particolari per singoli territori, deve anche attivare gli indennizzi e salvaguardare le responsabilità, garantendo la contestualità a prescindere da chi adotta il provvedimento”. È una delle richieste avanzate dalle Regioni.
“A tal riguardo – si legge ancora – si rende opportuno l‘ampliamento della cabina di regia ai ministri dello Sviluppo economico e dell’Economia al fine di dosare gli impatti delle decisioni sui cittadini e le imprese – si chiede -. È necessario, inoltre, condividere maggiormente i provvedimenti e garantire sempre i risarcimenti sia nel caso di provvedimenti restrittivi di livello nazionale che regionale. In questo contesto appare assolutamente necessario procedere ad un chiarimento sulle competenze statali e regionali al fine di allinearne la tempistica e la relativa efficacia”.