Covid, Bassetti su caso AstraZeneca: "Comunicazione un disastro"
L'infettivologo lamenta la mancanza di chiarezza sul lotto sequestrato del vaccino di AstraZeneca, in una fase delicata delle vaccinazioni
Sul caso del lotto sospeso del vaccino AstraZeneca per il Covid-19, il virologo Matteo Bassetti punta il dito: “La comunicazione in Italia è stato un disastro“. Dice così ad Adkronos Salute il direttore della Clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid della Liguria, il quale ha in mente la soluzione che, secondo lui, sarebbe stata più opportuna.
“L’azienda avrebbe dovuto mettere a disposizione un numero verde o far rispondere a qualcuno esperto, mentre ci troviamo noi medici sul campo a dover dare informazioni alle persone che giustamente vogliono notizie e chiarimenti” ha detto Bassetti.
Dato che ciò non è accaduto, secondo l’infettivologo, dalla casa farmaceutica “che si è limitata a un comunicato stampa, serviva e serve una risposta delle istituzioni chiara e diretta ai cittadini, che sia un numero verde di Aifa o dell’Iss“.
“In un momento così difficile – è l’opinione di Bassetti – non si può lasciare la comunicazione a un comunicato stampa, come ha fatto AstraZeneca, Non è abbastanza. Ci vogliono risposte per il cittadino, in un momento in cui c’è una comunicazione così cervellotica e così ‘virale’, basti vedere che negli ultimi tre giorni non si parla di altro”.
L’infettivologo ha sempre insistito sull’importanza di un’attenta informazione della popolazione sulla campagna vaccinale: “Bisogna spiegare alla gente il vaccino è stato fatto a 15 milioni di persone tra Europa e Regno Unito e non solo non ha ammazzato nessuno ma non ha dato neanche un effetto collaterale ogni 10mila dosi.
“Ovviamente – spiega Bassetti – i vaccini sono farmaci e come tali danno effetti collaterali come ogni altro medicinale: dalla tachipirina all’aspirina, dall’antibiotico o all’antipertensivo, basta leggere il foglietto illustrativo di qualsiasi prodotto per capire che ci sono effetti potenziali. Il problema è che ci stiamo vaccinando per prevenire la malattia e scongiurare morti, dunque ci assumiamo il rischio ma finora ci sono state solo reazioni lievi gestibili entro le 48-72 ore dalla somministrazione”.
“Dobbiamo spiegare a tutti che il vaccino ad oggi è sicuro, poi se domani verrà fuori dalla farmacovigilanza o la magistratura dirà che i decessi sono realmente collegati alla vaccinazione allora le cose potranno cambiare. Ma ad oggi dobbiamo stare tutti dalla parte dei vaccini. Non possiamo permetterci il rischio di non vaccinarci o di fermare la campagna vaccinale perché non ce n’è alcun motivo valido e validato”, è la conclusione del direttore Bassetti.