Infermiera rifiuta il vaccino, focolaio nell'ospedale di Bassetti
Focolaio all'ospedale policlinico San Martino di Genova: 10 positivi, tra cui un'infermiera che ha rifiutato il vaccino
Individuato un cluster derivante dalla variante inglese al primo piano del Padiglione Maragliano dell’ospedale policlinico San Martino di Genova. La direzione, come riporta Ansa, ha confermato che è risultata positiva anche un’infermiera che non aveva accettato di sottoporsi alla vaccinazione.
Si tratta del policlinico con il reparto di Malattie infettive diretto dal professor Matteo Bassetti. L’infettivologo, di concerto con le strutture complesse di Igiene diretta dal prof. Icardi, ha attivato con la direzione sanitaria la procedura previste dal protocollo. I positivi, al momento, sono dieci.
Vaccino AstraZeneca sospeso, l’ira di Bassetti
In merito alla vicenda del lotto sospeso del vaccino AstraZeneca, Matteo Bassetti ha fatto sapere all’Adnkronos Salute che “la comunicazione in Italia è stato un disastro”. “L’azienda – ha aggiunto il professore – avrebbe dovuto mettere a disposizione un numero verde o far rispondere a qualcuno esperto, mentre ci troviamo noi medici sul campo a dover dare informazioni alle persone che giustamente vogliono notizie e chiarimenti”.
“Ci vogliono risposte per il cittadino, in un momento in cui c’è una comunicazione così cervellotica e così ‘virale’, basti vedere che negli ultimi tre giorni non si parla di altro”, ha spiegato.
“Bisogna spiegare alla gente – ha ribadito l’infettivologo – che il vaccino è stato fatto a 15 milioni di persone tra Europa e Regno Unito e non solo non ha ammazzato nessuno ma non ha dato neanche un effetto collaterale ogni 10mila dosi. Ovviamente i vaccini sono farmaci e come tali danno effetti collaterali come ogni altro medicinale: dalla tachipirina all’aspirina, dall’antibiotico o all’antipertensivo, basta leggere il foglietto illustrativo di qualsiasi prodotto per capire che ci sono effetti potenziali”.
“Il problema – ha concluso – è che ci stiamo vaccinando per prevenire la malattia e scongiurare morti, dunque ci assumiamo il rischio ma finora ci sono state solo reazioni lievi gestibili entro le 48-72 ore dalla somministrazione”.