Covid, "95mila morti a Febbraio": l'allarme di Ricciardi
Il consulente del ministro della Salute sottolinea la necessità di un lockdown di un mese per evitare altre migliaia di morti
Chiudere tutto per un mese o a febbraio arriveremo a quota 95mila morti. È l’allarme lanciato dal professore di Igiene Walter Ricciardi sul sito “Huffington Post”, da dove ribadisce la necessità di lockdown più drastico e lungo sulla falsa riga di quanto è in atto in altri Paesi europei.
Covid, l’allarme di Ricciardi: necessario lockdown di un mese
Il consulente del ministro della Salute rivela di aver ricevuto da Inghilterra e Irlanda “un avviso che invita a intensificare le misure di mitigazione e contenimento perché l’alta diffusività della variante sta mettendo in ginocchio questi due Paesi“. E su questo punto Ricciardi ritiene che si debba “incrementare la sorveglianza genomica per capire quanto e dove è diffusa questa variante, caratterizzata da un alto tasso di contagiosità.”
Per questo secondo il professore di Igiene sarebbe essenziale decretare con le prossime misure di contenimento dell’epidemia, una “chiusura forte e prolungata“, senza la quale si rischiano altre migliaia di morti.
“In genere servono due mesi -spiega – ma noi non partiamo da zero, quindi un mese può andare bene. Per far abbassare la curva, ricominciare a tracciare e nel frattempo vaccinare a tutto spiano. Nel momento in cui si perde il controllo del tracciamento, i decisori devono capire che l’andamento è esponenziale, che avrai decine di migliaia di casi al giorno e centinaia di morti.”
“Io avevo ipotizzato che a febbraio avremmo contato quarantamila morti, purtroppo ci siamo già arrivati. Se continuiamo così il mese prossimo di morti arriveremo a novantacinquemila” ricorda ancora il consulente di Speranza.
Covid, Ricciardi sulle prossime norme anti contagio
In merito al lavoro del governo sul prossimo Dpcm, Walter Ricciardi lamenta inoltre l’accantonamento dell’ipotesi, bocciata dalle Regioni, di far scattare la zona rossa oltre la soglia di 250 nuovi contagi per 100mila abitanti.
“Noi abbiamo sollecitato da tempo un sistema più snello e semplificato per l’assegnazione delle aree di rischio. Oltre all’indice Rt, bisogna tenere conto del numero dei nuovi casi, dei morti e dei ricoveri nei reparti di terapia intensiva a e sub intensiva. Ci stiamo arrivando, ma si è perso tempo. La resistenza delle Regioni è ingiustificata dal punto di vista scientifico” dice il professore.
Covid, Ricciardi sulla terza ondata: “Anticipiamo il virus”
Nell’intervista, il consulente del ministro della Salute si esprime anche sul nuovo piano pandemico allo studio degli esperti, per il rinnovo che manca da 15 anni: “Si tratta di una bozza tecnica, in discussione, ma credo che se le risorse sono scarse bisogna incrementarle, non tagliarle come è stato fatto in passato. Il ministro Speranza ha trovato più risorse che negli ultimi dieci anni. Un Paese deve capire quali sono i settori strategici per il suo futuro e investire su quelli. I nostri sono scuola, sanità e ricerca. Abbiamo migliaia di medici che non riescono a specializzarsi, puntiamo su di loro. Le soluzioni non arrivano dalle macchine, ma dalle persone.”
Infine Ricciardi richiama l’attenzione sullo scenario imminente della terza ondata: “Se non prendiamo atto della realtà e assumiamo misure energiche ci aspettano ondate alternate indistinguibili tra loro. Anticipiamo il virus come hanno fatto Nuova Zelanda, Taiwan e Corea del Sud. Bisogna ridimensionare la curva epidemica, tornare a tracciare e a testare e nel frattempo proseguire con la vaccinazione. Altrimenti il 2021 sarà un anno segnato dall’alternanza di onde pandemiche, una più grande dell’altra.”