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Ecco cosa sarebbe successo in Italia se avessimo vaccinato di meno

Un confronto tra il nostro Paese e quelli in cui il numero di immunizzati è inferiore. Ecco cosa sarebbe successo in Italia se avessimo vaccinato meno

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il tema dei vaccini e delle vaccinazioni è sempre più dibattuto, non soltanto in Italia ma anche all’estero. Nonostante nel nostro Paese si faccia un gran parlare di no vax, no pass e negazionisti del Covid la realtà è che queste rumorose minoranze sono, appunto, minoranze. Il numero di persone che hanno scelto (certo, anche “obbligate” dal requisito del Green pass al lavoro e non solo al lavoro) di recarsi agli hub è ampiamente maggioritario e oggi l’Italia è tra le prime nazioni al mondo per numero di vaccinati.

È sempre difficile immaginare “cosa sarebbe successo se…”, ma, in questo caso, la risposta a “cosa sarebbe successo se avessimo dato retta ai no vax” è resa più accurata da un confronto tra le morti per Covid in l’Italia e il numero di decessi, per le stesse cause, registrati, a oggi, in Paesi europei con un minor numero di immunizzati.

Sui morti circola la bufala del 2,9%, che naturalmente non può essere un’argomentazione efficace contro dati e informazioni oggettive e correttamente interpretate – qui perché quella del 2,9% è una fake news. Anche le parole e le argomentazioni dello psichiatra Alessandro Meluzzi non sono da ritenere attendibili – non a caso Meluzzi è stato sospeso dall’Ordine dei Medici, ecco di cosa stiamo parlando.

Come sta andando la vaccinazione in Italia: il report in tempo reale

Il più recente aggiornamento riguardante la campagna di vaccinazione in Italia ci parla di 89.092.469 somministrazioni totali. Preso così, si tratta di un numero difficile da interpretare: 89 milioni sono infatti il numero di punture complessive fatte in un Paese la cui popolazione è di 59,55 milioni di abitanti. Come è ben noto, inoltre, non tutti gli italiani sono eleggibili per la vaccinazione: in particolare non esiste al momento alcuna autorizzazione per somministrare Pfizer o Moderna ai bambini la cui età è compresa tra i 5 e gli 11 anni. Negli USA però si sono già fatti passi avanti in questa direzione tenendo presente anche la necessità di tenere aperte le scuole in presenza. Qui le parole di Sileri – sottosegretario di Stato al ministero della Salute nel governo Draghi – sul vaccino agli under 12, qui invece qualche dato sull’efficacia dei preparati nei bambini, secondo le più affidabili e recenti ricerche.

Tornando ai numeri della vaccinazione in Italia, sono 46.525.495 gli italiani che hanno ricevuto almeno una dose, equivalenti all’86,14% della platea vaccinabile, che comprende più o meno tutti i cittadini di età maggiore ai 12 anni. 44.507.167 invece gli italiani che hanno completato il ciclo con prima e seconda somministrazione. In termini percentuali, il numero corrisponde all’82,41 % della popolazione over 12. Sul sito del Governo italiano compare anche un’altra cifra. È quella relativa alla percentuale di persone eleggibili per la terza dose che effettivamente hanno accettato di ricevere il booster. La percentuale è del 32,35% (pari a 966.730 punture). Come si può vedere da altri grafici raccolti su sulla pagina della campagna di profilassi il ritmo delle somministrazioni è in calo e le fasce d’età con minor numero di vaccinati sono la 40 – 49 e, più di tutte, la 50 – 59.

Quanti vaccini sono stati fatti in Italia rispetto agli altri Paesi: la situazione

Per restare in ambito europeo, i dati dell’Italia pongono il nostro Paese al di sopra di Francia (67,71% di vaccinati con il ciclo completo sul totale della popolazione) e Germania (65,69%), al di sotto di Portogallo (87,16%) e Spagna (79,69%). Un confronto più significativo può essere fatto con i Paesi nel continente europeo che vaccinano di meno, quindi con una percentuale di popolazione immunizzata attualmente inferiore al 55%. Il confronto è stato portato avanti da Emilio Mola, commentatore politico brindisino in prima linea contro fake news e propaganda politica distorsiva della realtà.

Cosa ci dice un confronto tra i paesi con più e meno vaccinati

Mola prende in considerazione Romania, Bulgaria, Lettonia, Serbia, Montenegro, Ucraina e Moldavia e confronta i numeri della pandemia in questi Paesi con i report dai paesi invece più vaccinati (tra cui anche l’Italia, oltre Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Norvegia, Olanda). Un confronto rivela che in Moldavia, dove è vaccinato a ciclo completo il 13,14% della popolazione, i morti (9 su un milione di abitanti) sono 17 volte maggiori rispetto a quanto succede nei Paesi a maggior numero di immunizzati. Lo stesso confronto con il Montenegro (9,5 morti ogni milione di abitanti) rivela un numero di decessi 18 volte superiore a quello dei Paesi in cui la profilassi contro il Covid è più ampia (in Montenegro i vaccinati sono il 38,1%). Lettonia e Bulgaria escono ancor peggio da un confronto con Italia, Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Norvegia, Olanda. Rispettivamente registrano 10,5 morti per ogni milione di abitanti e 16,5 morti per ogni milione di abitanti. Si tratta di un bilancio 21 volte e 30 volte peggiore della media delle nazioni in cui i vaccini sono stati somministrati di più. Difficile non vedere una conseguenza delle percentuali (basse) relative alla vaccinazione, nel caso della Lettonia il 52,72% sul totale della popolazione, nel caso della Bulgaria il 15,76%. Peggio di tutti fa la Romania: qui i decessi sono 21,64 ogni milione di abitanti e il numero è 40 volte superiore a quanto invece accade nei paesi con più cittadini protetti contro il coronavirus.

Il caso dei vaccinati Inghilterra e dei vaccini nel Regno Unito: molti contagi ma molti meno morti

Il caso della Gran Bretagna potrebbe sembrare un’eccezione, ma a ben guardare non lo è. Con una campagna di vaccinazione sprint, il Regno Unito ha vaccinato il 66,83% della popolazione, iniziando ben prima di altri Paesi. Gli esperti ancora discutono sulle ragioni dell’impennata di contagi che ha allarmato le autorità, ma c’è chi guarda alle restrizioni quasi assenti. E che infatti nel Paese si sta pensando di introdurre. L’effetto vaccini però si vede anche in UK. Qui infatti, prima della vaccinazione i morti erano 1100 con 47mila contagi. Adesso invece sono, con 47mila contagi, 135. Otto volte di meno.

Nell’analizzare le cifre esposte qui sopra è importante naturalmente tenere presente che, dietro le asettiche cifre, si nascondono vite umane. L’impegno alla vaccinazione è un impegno collettivo a favore non soltanto di una ripresa dell’economia e del ritorno alla vita prima del Covid, ma anche a difesa di chi non può immunizzarsi o di coloro che, nonostante la vaccinazione, sono da considerarsi scoperti, ad esempio perché il sistema immunitario non ha reagito adeguatamente. I numeri lo dimostrano.

Fonte foto: ANSA

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