Coronavirus, la previsione per l'estate: parla Lopalco
Secondo l'epidemiologo Pierluigi Lopalco "le spiagge potranno essere gestibili"
“In una situazione in cui i turisti stranieri probabilmente non arriveranno e sarà limitato lo spostamento anche da regione a regione in Italia, se pensiamo a un turismo prettamente locale io credo che le spiagge potranno essere gestibili“. Lo ha detto a Radio 24 Pierluigi Lopalco, epidemiologo dell’Università di Pisa e coordinatore scientifico della task force pugliese per l’emergenza coronavirus.
“L’importante – ha spiegato – è mantenere un po’ di distanza e non avere assembramenti. Poi, speriamo che per questa estate la situazione epidemiologica si sia tranquillizzata, ci sarà probabilmente anche l’estate in sé a rallentare la corsa del virus e stare in casa non sarà più così stringente e consigliato”.
Riguardo alla fase 2 e alla decisione del presidente francese Macron di riaprire le scuole a maggio, Lopalco ha detto che “non abbiamo termini di paragone e non sappiamo cosa succederà una volta riaperte le scuole in piena fase epidemica, perché di questo stiamo parlando: in questo momento la Francia si trova in fase epidemica”.
“I rischi – ha chiarito – sono due: per gli insegnanti e per la diffusione del virus da scuola a casa. Questi sono rischi oggettivi, poi come maneggiare questo rischio dipende dallo Stato e dalla struttura sanitaria”.
Secondo l’esperto non è semplice ridurre al minimo tale rischio: lo si potrebbe fare “riducendo il numero di studenti in classe, aumentando i turni, scaglionando gli ingressi…Si tratta di ristrutturare completamente le procedure e i processi educativi”.
Per Lopalco inoltre difficilmente si potrà far ripartire il campionato di calcio: “Sicuramente gli stadi non si possono riempire e su questo non si discute: i grossi assembramenti saranno gli ultimi a ripartire. Una partita di calcio a porte chiuse? Bisognerebbe comunque garantire la salute dei giocatori e di tutto lo staff che ruota intorno a loro”.
L’epidemiologo ha poi parlato della speranza per un vaccino al Covid-19: “La sperimentazione di un vaccino è una scommessa. Avere un prototipo funzionante prodotto su piccola scala a settembre sarebbe un grosso passo avanti, se questo vaccino funziona, e così si può sperare che per l’inizio del prossimo anno si potrebbe avviare eventualmente una produzione su larga scala”.