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Coronavirus: perché continua il contagio, lo spiega Ricciardi

Walter Ricciardi dell'Oms ha spiegato che dobbiamo cambiare i nostri comportamenti in vista della pandemia

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Walter Ricciardi, membro italiano della direzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e consulente del Ministero della Salute, ha spiegato ai microfoni de ‘I Lunatici’, in onda su Rai Radio 2, i numeri aggiornati del coronavirus, i comportamenti da rispettare per fermare il contagio e cosa significa davvero il rischio pandemia.

Ricciardi, Oms: “Dati preoccupanti, ma misure giuste”

“Dobbiamo guardare i dati e i dati sono preoccupanti. Il numero dei casi continua ad aumentare, nelle regioni del Nord ma anche altrove. L’estensione delle limitazioni a tutto il Paese è una misura giusta. Anche perché nella zona rossa originaria il numero di casi è drasticamente sceso”, ha esordito, difendendo le nuove disposizioni contenute nell’ultimo decreto per contrastare il contagio.

“Ieri è stata una giornata drammatica. Abbiamo avuto 1.700 nuovi casi e tanti morti. Avere numeri del genere vuol dire che l’infezione si sta muovendo, facilitata anche da alcuni comportamenti irresponsabili, come abbiamo visto negli ultimi giorni”, ha sottolineato.

“Dalla Cina dicono che resta nell’aria 30 minuti e che la distanza di sicurezza sarebbe di quattro metri e mezzo. Noi stiamo studiando questo virus, che è inedito. La norma che ci siamo dati è che igienizzando le superfici e lavando molto spesso le mani nell’ambiente questo virus lo distruggiamo. Lavando le mani e igienizzando le superfici diminuiamo del 70% le possibilità di contagio. La distanza di un metro, poi, è una distanza che ci rassicura”, ha aggiunto.

Coronavirus: presto sarà pronto un vaccino

“È molto probabile che prima o poi, più prima che poi, avremo un vaccino. Israele è uno dei 20 Paesi che come noi, la Francia, la Germania, gli Usa, stanno cercando un vaccino. Può accelerare un po’ perché non sottopone le valutazioni dei vaccini a delle misure molto stringenti”, ha dichiarato Walter Ricciardi.

“Per quanto riguarda i farmaci, stanno tutti cercando nuove terapie. Quella legata a farmaci contro l’artrite reumatoide oggi ce l’hanno segnalata anche i cinesi. È una delle tante”, ha spiegato riguardo le cure sperimentali per la Covid-19.

Coronavirus: quasi pandemia, ma non bisogna temere

Il direttore generale dell’Oms ha parlato del rischio concreto di trovarci davanti a una pandemia, ma “non ci dobbiamo spaventare. Pandemia significa che una infezione invece che essere localizzata in alcuni posti è presente contemporaneamente in tutto il mondo. Non è l’apocalisse, è il segnale che dobbiamo passare ad un’altra fase”.

“Significa che non possiamo più contenere” l’epidemia, “ma che dobbiamo mitigarla, per ritardarne gli effetti. Attivarci per cercare di attenuare, ad esempio, la pressione sui sistemi sanitari. La pandemia è vicina, si dichiara quando vengono superati sei livelli, noi siamo al quinto“.

Coronavirus: Covid-19 “malattia da non sottovalutare”

“Questa non è la peste, ma una malattia da non sottovalutare. In Italia il 60% delle persone la supera senza avere problemi gravi. Il 40% richiede un’assistenza sanitaria. Il 10%-15% ha problemi abbastanza seri che richiedono una terapia intensiva o sub-intensiva”, ha dichiarato ai microfoni di Rai Radio 2.

Tuttavia “la malattia si può superare, anche in condizioni molto gravi. Ma è meglio evitarla. E per evitarla bisogna stare a casa. Si muova solo chi ha dei motivi per farlo. Chi deve garantire servizi essenziali è autorizzato a muoversi, ma gli altri devono limitarsi. È l’unica cosa che può servire“, ha sottolineato.

Coronavirus: cosa succederà con i primi caldi

Walter Ricciardi ha poi chiuso il suo intervento spiegando che l’arrivo del caldo “può essere un blando alleato, perché si verificano due cose. Primo, durante l’inverno la gente sta in luoghi chiusi, mentre in estate tende a stare all’aperto e a distanziarsi. E poi il caldo è nemico dei virus respiratori, che albergano soprattutto nel naso e sono amici delle temperature più fredde. Ma il caldo non sarà la risoluzione. Dobbiamo cambiare i nostri comportamenti“.

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