Coronavirus, da Taranto l'idea delle mascherine per sordi
A Taranto un'associazione ha realizzato delle mascherine per poter comunicare col labiale
Dall’Italia agli Stati Uniti, da Taranto al Kentucky. La necessità aguzza l’ingegno. Specie in momenti difficili come quelli che tutto il mondo sta attraversando in piena pandemia da coronaviurs. E se da oggi in Lombardia scatta l’obbligo di uscire con le mascherine, o comunque una protezione sul volto, c’è chi pensa a tutte le persone sorde, che anche e soprattutto attraverso il movimento delle labbra riescono a farsi capire.
A Taranto, Carla, dell’associazione Giorgioforever, con suo marito, Angelo Di Ponzio, in ricordo di Giorgio morto a causa delle fonti inquinanti tarantine, e insieme a tante altre volontarie e volontari, cuce le mascherine “utili alle persone sorde perché non siano doppiamente penalizzate”.
Mascherine con la bocca a vista. Si tratta di un particolare tipo di protezione, come tante se ne vedono indossare in questo momento ma con la particolarità di avere sulla bocca un materiale trasparente in modo da rendere la bocca visibile e consentire alle persone sorde di leggere il labiale. “Sappiamo che non sono a norma – ci tiene a precisare Carla – ma è un modo per non escludere chi, più di noi, avrebbe diritto di parola”.
Così ha scritto l’associazione Giorgioforever su Facebook: “Notando le difficoltà che le persone sorde riscontrano con l’ utilizzo obbligatorio delle mascherine, ci siamo mossi per iniziare a produrne un tipo con la parte centrale trasparente per poter permettere loro di leggere il labiale. Le doneremo a tutti coloro che hanno l’ esigenza di rendere meno complicata la comunicazione”.
Un’idea che ha avuto anche, dall’altra parte dell’Oceano, Ashley Lawrence, giovane studentessa americana dello stato Kentucky che ha pensato anche lei di modificare le classiche mascherine per poterle fare indossare a chi ha bisogno di leggere il labiale. La ragazza ha lanciato una raccolta fondi sulla piattaforma GoFoundMe. Il ricavato sarà destinato a un’associazione che aiuta i genitori di bambini non udenti.