Coronavirus, la lettera-appello dei medici italiani
I medici italiani hanno lanciato un appello in questo periodo di emergenza coronavirus
I medici italiani impegnati nella lotta al coronavirus lanciano un appello attraverso una lettera pubblicata sul ‘British Medical Journal’, a firma del presidente Fnomceo Filippo Anelli. I medici chiedono di sbloccare immediatamente le forniture di dispositivi di protezione individuale e di eseguire test a risposta rapida, seguiti da tamponi, in maniera sistematica a tutti gli operatori sanitari nel pubblico e nel privato che mostrano sintomi di infezione da Covid-19 anche lieve e in assenza di febbre o che sono stati in contatto con casi sospetti o confermati.
Nella missiva, il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici afferma che protezioni e test vanno garantiti a tutti i medici in prima linea, “inclusi i medici di medicina generale e operatori di case di riposo o RSA e centri diurni”.
Tra i coautori della lettera ci sono i presidenti delle Federazioni provinciali di Taranto, Milano e Lecce, oltre ai ricercatori della Società italiana medicina ambientale SIMA e della Cattedra UNESCO dell’Università Federico II di Napoli.
Nella lettera, sono ricordati i numeri dei contagi e dei decessi tra i medici italiani e si sottolinea che “è lecito supporre che questi eventi sarebbero stati in larga parte evitabili se gli operatori sanitari fossero stati correttamente informati e dotati di sufficienti dispositivi di protezione individuale adeguati: mascherine, guanti, camici monouso, visiere di protezione, che invece continuano a scarseggiare o a essere centellinati in maniera inaccettabile nel bel mezzo di un’epidemia a cui pure l’Italia si era dichiarata pronta solo a fine due mesi fa”.
I medici, inoltre, chiedono un maggiore impegno nella sorveglianza sul territorio. Nella lettera, come riporta ‘Ansa’, si legge: “Nessuna epidemia si controlla con gli ospedali, come si è forse erroneamente immaginato: è sul territorio che va espletata l’identificazione dei casi con test affidabili ma anche con rapidi kit di screening e la sorveglianza con la tracciabilità dei contatti, il monitoraggio e l’isolamento”.