Corinaldo, capo dei Ris di Roma: "Così siamo arrivati alla banda"
Sergio Schiavone, a capo dei Ris di Roma, ha ripercorso le tappe che hanno portato agli arresti in seguito alla tragedia di Corinaldo
Il colonnello Sergio Schiavone, che guida i Ris di Roma, ha svelato come si è arrivati a individuare la banda ritenuta responsabile della cosiddetta Tragedia di Corinaldo, in cui sono morte 6 persone e altre 59 sono rimaste ferite tra quelle accorse in discoteca per assistere a un evento con Sfera Ebbasta.
Intervistato dal “Corriere della Sera”, Sergio Schiavone ha detto che lo scenario all’indomani della tragedia era “quasi da guerra batteriologica“. Sullo spray al peperoncino utilizzato dalla banda, ha aggiunto: “Lentamente, con i tamponi abbiamo rintracciato la sostanza nei vari punti del locale. Vicino all’uscita d’emergenza si toccava lo zenit. All’inizio pareva impossibile che un disastro del genere fosse stato causato da una piccola confezione di spray. E invece ci siamo arresi alle evidenze. Era stata svuotata un’intera bomboletta”.
Poi, il capo dei Ris di Roma ha spiegato nel dettaglio come è stata individuata la banda: “C’era una traccia significativa sul pulsante dello spray. L’abbiamo trovata dopo quattro mesi grazie a una squadra di dieci persone. (…) Una volta isolato, quel profilo di Dna è stato inserito nella banca dati nazionale e corrispondeva a Ugo Di Puorto, che aveva precedenti per furti in discoteca”. Schiavone ha aggiunto che poi “sono subentrati altri strumenti investigativi”, facendo riferimento alle intercettazioni sulla tragedia di Corinaldo. Il capo dei Ris di Roma ha affermato: “Senza quelle avremmo solo una persona e non il quadro completo”.
L’interrogatorio della banda si svolgerà a partire da martedì 6 agosto.