Emilio Fede condannato per tentata estorsione: cosa è successo
L'ex direttore del Tg4, Emilio Fede, è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione per una tentata estorsione
Emilio Fede è stato condannato dalla Cassazione. Il terzo grado di giudizio lo ha riconosciuto responsabile di una tentata estorsione nell’ambito del processo per il fotoricatto nei confronti di Maurizio Crippa, il direttore generale dell’informazione di Mediaset che il 28 marzo 2012 decise il licenziamento del giornalista dopo gli strascichi legati al caso ‘Ruby’. Lo ha reso noto l’Ansa.
Emilio Fede condannato per tentata estorsione: cosa è successo
Emilio Fede, che compirà 90 anni il 24 giugno, era stato condannato sia in primo grado sia in Appello. La Cassazione ha convalidato proprio il verdetto del secondo grado emesso il 4 aprile 2019 (cui si riferisce il video in apertura di questo articolo): 2 anni e 3 mesi di reclusione.
L’ex direttore del Tg4, che vive a Napoli e lo scorso dicembre è stato ricoverato in un Covid hotel, aveva presentato ricorso, dichiarato però “inammissibile”, e ricevendo un’ulteriore condanna a versare 2 mila euro alla Cassa delle Ammende.
Condannato Emilio Fede: cosa dice la sentenza della Cassazione
Secondo la Cassazione, i giudici della Corte d’Appello di Milano avevano “adeguatamente giustificato la ricostruzione del ruolo di mandante di Fede rispetto all’elaborazione di foto compromettenti da utilizzare contro Crippa, individuato come il principale responsabile del suo licenziamento da Mediaset”.
Gli ermellini hanno aggiunto che sono state “ampiamente illustrate le ragioni, di fatto e logiche, in virtù delle quali Fede è stato individuato quale ideatore del reato di estorsione, programmando la realizzazione delle immagini compromettenti per Crippa (risultando irrilevante ai fini di causa se le stesse fossero vere o false), nonché quale autore del tentativo di utilizzo delle stesse a fini strumentali rispetto al disperato tentativo di evitare il licenziamento da Mediaset che Crippa, responsabile dell’informazione, aveva deciso di attuare”.
Nell’ambito dello stesso procedimento Emilio Fede, che è affidato ai servizi sociali in seguito alla condanna a 4 anni e 7 mesi per ‘Ruby’, è stato anche condannato per minaccia – tramite sms – rivolta al suo ex personal trainer Gaetano Ferri, anche lui coinvolto nel fotoricatto e giudicato con rito separato per aver assemblato il fotomontaggio.
Per la controversia sorta sul licenziamento di Fede, la Cassazione, nella sentenza 11995 depositata oggi e relativa all’udienza svoltasi lo scorso due febbraio davanti alla Seconda sezione penale (presidente Luciano Imperiali, relatore Stefano Filippini), ricorda che il 16 maggio 2012 fu “effettivamente stipulato” un accordo transattivo“.