Clima: la differenza tra ciclone, uragano, tifone, tornado e tromba d’aria
Le perturbazioni climatiche sono diverse a seconda del luogo in cui si originano e della loro violenza. Spesso vengono definite tempeste, ma non sono tutte uguali: cosa sapere
Negli ultimi anni si stanno registrando sempre più eventi climatici catastrofici a tutte le latitudini del mondo. La causa è probabilmente il surriscaldamento dell’atmosfera che sta facendo aumentare il numero di cicloni, uragani, tornado e trombe d’aria sulla Terra. Spesso definiti tempeste, in realtà, non sono tutti uguali e la tipologia di cataclisma dipende dal luogo in cui ha origine e dalla violenza che scatena. Tra i più recenti uragani, per esempio, si ricordano Ida, che nel 2021 ha inondato la Louisiana e ha generato molti tornado per un costo di 79 miliardi di dollari, e Katrina che nel 2005 ha devastato diversi Stati americani causando la morte di oltre 1.800 persone e danni stimati che si stima abbiano superato i 125 miliardi di dollari nel 2022. Secondo quanto emerso da alcuni studi scientifici, inoltre, in Italia l’intensità dei tornado è in costante aumento. Di seguito le differenze tra ciclone, uragano, tifone, tornado e tromba d’aria.
Cos’è un ciclone
Per ciclone si intende un violento movimento rotatorio di masse d’aria, combinato con un moto di traslazione, intorno a un centro di bassa pressione: il senso di rotazione è antiorario nell’emisfero nord e orario in quello sud, per effetto della rotazione terrestre. Questo evento è provocato da un complesso di fenomeni atmosferici determinati dalle alte temperature equatoriali che, in certe zone, creano centri di minima pressione e, quindi, di aspirazione.
Verso tali centri convergono i venti, seguendo un moto a spirale che determina un vortice. I cicloni si distinguono in tropicali ed extra tropicali, hanno diametri di diverse centinaia di chilometri e si formano quasi sempre negli oceani. I tropicali sono più intensi e di minor durata degli extra tropicali e provocano venti molto intensi e violenti che partono da una velocità di 119 km orari. Sono spesso accompagnati da forti precipitazioni.
Cos’è un uragano
Si usa il termine uragano per i cicloni tropicali che si formano nel bacino atlantico e nella parte orientale del Pacifico settentrionale, quindi sono perturbazioni che colpiscono i Caraibi e gli Stati Uniti meridionali. Il nome ha origine dallo spagnolo “huracan”, adattamento di una parola indigena delle Antille che indicava il dio caraibico delle tempeste. Se i venti di un uragano raggiungono o superano la velocità di 179 km orari vengono definiti “intensi”.
Il diametro tipico è solitamente compreso tra 300 e 800 chilometri. Si forma grazie al costante apporto di energia termica fornita dall’aria molto umida che poggia sulle acque calde dei mari tropicali e che favorisce la crescita delle torri nuvolose che lo compongono. L’occhio è circondato da imponenti pareti di nuvole temporalesche che formano attorno a esso una spirale di nubi, tra le quali si generano forti raffiche di vento. Le nuvole compatte di questi potenti temporali scaricano piogge torrenziali. A seconda dell’intensità dei venti che si generano nelle pareti dell’occhio e della pressione che si raggiunge nel centro del ciclone, gli uragani possono raggiungere 5 categorie, come stabilito dalla Scala Saffir-Simpson.
- Categoria 1: da 119 a 153 Km/h
- Categoria 2: da 154 a 177 km/h
- Categoria 3: da 178 a 209 km/h
- Categoria 4: da 210 a 249 km/h
- Categoria 5: oltre i 250 km/h
Secondo il Noaa, il National Oceanic and Atmospheric Administration, la stagione atlantica degli uragani va dall’1 giugno al 30 novembre.
Cos’è un tifone
Il tifone è un ciclone tropicale ma che ha origine nell’oceano Pacifico nordoccidentale e colpisce quindi in particolare nelle regioni delle Filippine e del Mar Cinese. Il fenomeno non ha alcuna differenza dall’uragano a parte il luogo in cui si verifica. Sia nel primo che nel secondo caso si tratta di cicloni tropicali, ovvero di perturbazioni a carattere rotatorio le cui dimensioni possono superare le centinaia di chilometri.
A caratterizzarli sono i venti molto intensi e violenti, con velocità superiori ai 115 km/h, e forti piogge. Il termine “tifone” deriverebbe dal portoghese tufão, il quale a sua volta avrebbe origine dal cinese t’ai fung (grande vento). In Australia, invece, i cicloni tropicali si chiamano willy willy. Sempre secondo il Noaa, nella zona nordorientale del Pacifico il periodo di massima intensità va dal 15 maggio al 30 novembre, mentre nella parte ovest dell’oceano i tifoni sono più comuni da fine giugno a dicembre.
Cos’è un tornado
Il tornado è un fenomeno circoscritto, simile alla tromba d’aria. La differenza tra i due sta principalmente nel luogo in cui ha origine. Il tornado è una perturbazione che ha una breve durata e ha un diametro di qualche centinaio di metri. È considerato a elevatissima potenza distruttiva ed è frequente nel Messico e a est delle Montagne Rocciose. Un’altra caratteristica, oltre all’estrema velocità del vento, è la ristrettezza dell’area, di qualche decina o al massimo di qualche centinaio di metri quadrati. I tornado si spostano con una velocità media di circa 50 km/h; la durata del passaggio è di pochi secondi.
Cos’è una tromba d’aria
La tromba d’aria è il fenomeno che nasce in Italia. Può avere dimensioni notevolmente inferiori, rispetto a quelle dei tornado e una potenza distruttiva minore, ma in generale tromba d’aria e tornado vengono considerati sinonimi con l’unica differenza che il primo termine viene maggiormente usato per indicare gli eventi catastrofici che colpiscono il Bel Paese, con il secondo termine si intendono tutti gli altri Paesi.
Come detto nel precedente paragrafo, le trombe d’aria sono violenti vortici a scala locale che si originano alla base di una nube verticale fino a toccare il terreno. Nell’area mediterranea rappresentano il fenomeno più violento verificabile sia pure con frequenza non elevata. Il suo aspetto è come quello di un imbuto e, al suo passaggio, solleva una grande quantità di polvere e detriti. La distruttività di una tromba d’aria è calcolata in base alla sua durata, velocità e intensità dei venti. La classificazione delle trombe d’aria e dei tornado segue la suddivisione della scala Fujita avanzata:
- Debole: da 105 a 137 km/h
- Moderata: da 138 a 178 lm/h
- Significativo: da 179 a 218 km/h
- Forte: da 219 a 266 km/h
- Devastante: da 267 a 322 km/h
- Catastrofico: oltre i 322 km/h