Chi sono i partiti più "no vax" in Italia e chi votano gli elettori contrari al vaccino anti Covid, a sorpresa
Dai sondaggi di YouTrend emerge il profilo (anche politico) del no vax italiano: ha tra i 40 e i 50 anni, lavora e ha le idee chiare riguardo il voto
YouTrend ha tentato di definire il profilo del no vax italiano medio, cercando di capire per chi vota chi è contrario al vaccino anti Covid e alle misure del Governo per fermare l’avanzata del Covid e della temuta variante Omicron. Come riporta in esclusiva Repubblica, l’Agenzia Quorum, a capo del progetto YouTrend, ha rilevato che gli oltre 6 milioni di italiani ancora restii a immunizzarsi sarebbero in larga parte lavoratori e lavoratrici tra i 40 anni e i 50 anni, con una vivace vita sociale, residenti al Sud (ma non solo) e scarsamente interessati alla politica.
Quanti sono gli elettori no vax nei principali partiti italiani
Dalle interviste al campione, rappresentativo di tutti gli italiani, è emerso che la quasi totalità degli elettori del Partito Democratico ha ricevuto il vaccino anti Covid, mentre le percentuali calano tra i votanti di Lega e Fratelli d’Italia. Questi i dati dei principali partiti.
- PD – 98% di vaccinati.
- Altri partiti di centrosinistra – 93% di vaccinati.
- Forza Italia – 89% di vaccinati.
- Movimento 5 Stelle – 86% di vaccinati.
- Lega – 83% di vaccinati.
- Fratelli d’Italia – 81% di vaccinati.
- Astensionisti – 77% di vaccinati.
Un partito no vax avrebbe il 10% dei voti, ma ci sono criticità
Insomma, lo zoccolo duro di cittadini italiani che non vanno a votare coincide con quello di chi si dichiara no vax. Il dato vero che emerge da questi numeri, comunque, è che tra chi si astiene dal voto c’è comunque una maggioranza di persone che hanno deciso di sottoporsi al vaccino anti Covid.
“Bisogna capire se l’area di non elettori e non vaccinati potrà organizzarsi e catalizzare quella minoranza”, ha spiega Lorenzo Pregliasco, fondatore di YouTrend, a Repubblica. “Esiste per quell’area uno spazio politico del 10% circa”, a patto che vengano trovati dei rappresentanti che possano spingere un gruppo così eterogeneo a superare l’astensionismo e che il Green pass non diventi obbligatorio per esprimere il voto.
No vax e partiti: chi è stato più penalizzato dall’andare contro il vaccino
Esiste “una linea di demarcazione e tra gli elettori di centrosinistra e quelli degli altri partiti rispetto al tema vaccini”. Il Movimento 5 Stelle ha tra il suo elettorato un 14% di no vax. Tanti, rispetto agli alleati del Pd, che invece contano solo un 2%, anche a fronte della recente svolta “governista e moderata”, con l’approvazione anche del 2xmille.
A ogni modo il dato è che in tutti i partiti almeno 8 votanti su 10 sono effettivamente vaccinati con la doppia dose. “Le proporzioni” tra vaccinati e non “sono molto nette, e la cassa di risonanza che è stata data alle tesi no vax su alcuni media è giustificata solo dal sensazionalismo e dalla ricerca di toni forti e non da una reale propensione allo scetticismo verso i vaccini che, per il 90% degli italiani, non ha ragione d’essere”.
Sono stati tanti gli sforzi e il “non detto” per intercettare quella fascia di elettori no vax, ma la strategia di flirtare con questo movimento eterogeneo non ha premiato i partiti di centrodestra, secondo Lorenzo Pregliasco.
“È evidente che tra il loro elettorato ci sono diversi votanti scettici nei riguardi del vaccino, ma strizzando l’occhio a loro hanno scontentato i moderati vaccinati che, anche nel caso di Lega e Fdi, sono nettamente la maggioranza“, ha sottolineato.