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Caccia al mostro di Loch Ness in Scozia: centinaia di appassionati nelle Highlands alla ricerca di 'Nessie'

Scatta la caccia al mostro di Loch Ness, una due giorni di ricerche del leggendario animale con droni a infrarossi e sonde sottomarine

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Non sembrano volere gettare la spugna le centinaia di esperti e appassionati che si ritroveranno nelle Highlands scozzesi per dare la caccia al mostro di Loch Ness. Una due giorni dedicata a quella che il ‘The Guardian’ ha definito la più grande ricerca del mitologico rettile acquatico che si nasconderebbe nelle profondità dell’omonimo lago, e che gli organizzatori puntano a stanare grazie anche all’impiego delle più avanzate tecnologie, come droni a raggi infrarossi e sonde sottomarine.

La caccia al mostro

L’evento promosso dal Loch Ness Centre avrà il via nel fine settimana del 26 e 27 agosto, con escursioni in barca, conferenze, interventi di scienziati e appassionati di storia folkloristica.

L’occasione è la riapertura del centro all’interno dell’edifico originale dell’albergo Drumnadrochit, dove 90 anni nacque la leggenda: proprio in questi giorni cade l’anniversario del primo presunto avvistamento del mostro di Loch Ness da parte della signora Aldie MacKay, che il 22 agosto del 1933 entrò nell’hotel gridando di aver visto “un pesce grande come una balena”, un “mostro marino”.

Il panorama di Loch Ness

L’iniziativa

“Spetta a noi ispirare la prossima generazione di appassionati” ha detto Alan McKenna dell’organizzazione Loch Ness Exploration, che si rivolgerà ogni mattina a chi parteciperà all’esplorazione del lago spiegando cosa cercare.

“Per chi è interessato le attività che abbiamo organizzato rappresentano l’opportunità di registrare, osservare e studiare eventi naturali e anche fenomeni che sono più complicati da spiegare” ha spiegato.

Il mito

Il mito del mostro nato dall’articolo del quotidiano locale ‘Inverness Courier’ è sopravvissuto fino ad oggi, alimentato soprattutto dai titolari delle attività turistiche delle Highlands scozzesi che da decenni devono i propri incassi alla leggenda di ‘Nessie’.

Qualche mese dopo del primo avvistamento un automobilista del luogo, George Spicer, disse allo stesso giornale che “un animale dalle forme straordinarie” gli aveva attraversato la strada davanti alla macchina, scomparendo poi nel lago.

Successivamente il manager dell’hotel Drumnadrochit ammise di essere stato a conoscenza di un’antica tradizione su una “bestia” nelle vicinanze di Loch Ness, molto prima di averla avvistata.

Più recentemente, un avvistamento sarebbe stato segnalato il 31 maggio 2023, da una turista che lasciando solo il nome di battesimo, Ceci, ha detto di avere visto “per alcuni minuti un oggetto inspiegabile nel lago”.

Nonostante nel 2008 una squadra di scienziati delle università di Otago, Copenaghen, Hull e Edimburgo abbia escluso la presenza di animali acquatici di grossa taglia nel lago dopo un’analisi del Dna presente a Loch Ness, la leggenda continua ad attirare appassionati da tutto il mondo, per la felicità degli albergatori.

Fonte foto: iStock

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