Bucha, identificato primo sospettato del massacro: chi è Sergey Kolotsey e l'accusa al comandante russo
Il militare russo avrebbe ucciso quattro uomini e torturato un altro civile tra le strade di Bucha
Avrebbe già un nome e un cognome ben chiaro il primo dei sospettati del massacro di Bucha, scoperto dagli ucraini dopo la liberazione della città dall’invasione russa. A svelarlo è la procuratrice generale ucraina Iryna Venediktova, che ha denunciato Sergey Kolotsey per i crimini avvenuti nel paese.
- Bucha, identificato primo sospettato dei massacri
- Chi è Sergey Kolotsey, il comandante russo identificato
- Massacro Bucha, cos'è successo
Bucha, identificato primo sospettato dei massacri
Secondo quanto riferito dalla procuratrice generale ucraina Iryna Venediktova, il primo sospettato del massacro di Bucha sarebbe Sergey Kolotsey. Il nome di Kolotsey sarebbe venuto fuori al termine di settimane di indagini nelle quali gli ucraini hanno lavorato per dare un nome e un volto ai responsabili dei crimini commessi nella cittadina ucraina.
Kolotsey, secondo quanto riportato dai media ucraini, sarebbe accusato di aver ucciso quattro uomini disarmati il 18 marzo e torturato un altro civile il 29 marzo. I quattro uomini uccisi “sono stati trovati con le mani legati dietro la schiena e con segni di torture”.
Gli ucraini al lavoro sul territorio di Bucha
Chi è Sergey Kolotsey, il comandante russo identificato
L’uomo identificato dall’Ucraina come uno dei sospettati del massacro di Bucha è un russo. Sergey Kolotsey è infatti un comandante di un’unità della Guardia nazionale russa.
Il militare russo, secondo quanto denunciato dalla procuratrice generale ucraina Iryna Venediktova, sarebbe uno dei responsabili delle torture ai cittadini del paese occupato. Secondo quanto rivelato dal Kyiv Independent, che ha citato un post della procuratrice su Facebook, Kolotsey avrebbe costretto una delle vittime a confessare attività sovversive contro l’esercito russo e per farlo parlare avrebbe “picchiato l’uomo in particolare con il manico del fucile, poi fingendo un’esecuzione ha sparato vicino all’orecchio di un civile disarmato”.
Massacro Bucha, cos’è successo
Il massacro di Bucha è diventato evidente al mondo intero lo scorso 3 aprile e ha rappresentato uno spartiacque nel corso del conflitto ucraino. Infatti, quel giorno, la cittadina è ritornata in mano all’esercito ucraino dopo settimane di battaglia con i russi e all’ingresso in città sono stati scoperti diversi corpi di civili torturati e uccisi per strada.
I video e le foto che sono circolati in rete hanno provocato orrore e indignazione generale, ma la tragedia non è finita lì. Infatti, nei giorni successi, sono state scoperte anche delle fosse comuni con oltre 400 cadaveri rivenuti finora. Tutte le vittime sono state trovate con le braccia legate, segno di probabili esecuzioni sommarie e torture perpetrate dai russi per far parlare militari e civili presenti a Bucha.