Arrivata in Italia la formica di fuoco: è tra le specie più invasive al mondo, trovata in Sicilia a Siracusa
Una delle specie più invasive al mondo è arrivata in Italia: 88 nidi sono stati individuati nei pressi di Siracusa. È il primo avvistamento in Europa
Scatta l’allarme “formiche di fuoco” in Italia. Decine di nidi sono stati individuati in Sicilia, e uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology ha confermato la notizia, che ora preoccupa tanto le persone quanto gli agricoltori.
Le formiche di fuoco in Italia
Sono stati ritrovati vicino Siracusa, in Sicilia, 88 nidi di formiche di fuoco, una delle specie più invasive del mondo. Si tratta del primo avvistamento ufficiale in Europa, dopo che l’insetto si era già diffuso in buona parte del pianeta.
L’allarme è arrivato in seguito a uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology, guidato dall’Istituto spagnolo di Biologia evoluzionistica, al quale hanno collaborato anche l’Università di Parma e l’Università di Catania.
Il posto con il quale il dottor Mattia Manchetti dell’Ibe, l’Institut de Biologia Evolutiva, ha condiviso la notizia del ritrovamento di 88 nidi di formica di fuoco in Sicilia
Lo studio è stato guidato dal dottor Mattia Menchetti dell’Ibe, l’Institut de Biologia Evolutiva, il centro di ricerca congiunto dell’Università Pompeu Fabra di Barcellona e del Consiglio nazionale delle ricerche spagnolo (CSIC) fondato nel 2008.
Formica di fuoco, una specie invasiva
La formica di fuoco, conosciuta anche come “formica guerriera” (il cui nome scientifico è Solenopsis invicta), è una formica di piccole dimensioni, di colore bruno rossastro, altamente invasiva e con una rapidissima capacità di diffondersi in natura.
Oltre ad avere un pungiglione capace di infliggere punture molto dolorose per l’uomo, queste formiche possono creare enormi danni alle coltivazioni in quanto i formicai sono capaci di danneggiare le piante fin dalle radici, portando in breve tempo alla distruzione di intere piantagioni.
Come spiegato ad ANSA dal dottor Manchetti, i danni principale per l’uomo “riguardano le apparecchiature elettriche e di comunicazione, e l’agricoltura”, capaci di impattare significativamente su ecosistemi, agricoltura e salute delle persone.
Un’invasione in atto da tempo
“La formica di fuoco – continua poi Manchetti – ha anche un importante impatto sugli ecosistemi naturali: è infatti un predatore generalista, e nei luoghi in cui si insedia causa la diminuzione della diversità di invertebrati e piccoli vertebrati. Inoltre, grazie al veleno contenuto nel loro aculeo e alle colonie che possono raggiungere centinaia di migliaia di individui, possono avere un impatto anche su animali giovani, deboli, o malati”.
E proprio il dolorosissimo morso di questo animale, le cui prime punture agli abitanti del Siracusano sarebbero state registrate già nel 2019, ha portato gli studiosi a credere che l’estensione reale dell’area infestata, attualmente calcolata in 4,7 ettari, potrebbe essere in realtà ben più vasta.
Non è ancora chiaro come questa specie sia arrivata in Italia, ma dalle analisi del Dna i ricercatori hanno concluso che questa particolare popolazione proviene probabilmente dagli Stati Uniti o dalla Cina.
“È in corso la pianificazione dell’eradicazione ed il monitoraggio della specie da parte della Regione Sicilia – conclude poi Menchetti – e il team di ricerca ha dato la propria disponibilità nel ruolo di consulente scientifico. La partecipazione dei cittadini nella segnalazione della possibile presenza della formica potrebbe essere un aiuto prezioso per coprire un’area più grande, sia attraverso i canali ufficiali che attraverso piattaforme di Citizen Science”.