Arresti tra i capi ultras di Milan e Inter: le accuse di risse, estorsioni sui biglietti e pizzo sui parcheggi
Arresti a Milano fra capi ultras di Inter e Milan. Fra le 19 persone coinvolte c'è anche Andrea Beretta, già in carcere per l'omicidio di Antonio Bellocco
All’alba del 30 settembre polizia e guardia di finanza hanno decapitato i direttivi delle tifoserie organizzate di Milan e Inter. Sono in totale 19 i capi ultras arrestati. Fra le accuse, il pizzo imposto sui parcheggi attorno al Meazza e una sorta di cartello sulla vendita di bibite e gadget allo stadio. Ma vengono contestate anche risse con lesioni, intestazioni fittizie di beni ed estorsioni sulla vendita dei biglietti. Il tutto, in alcuni casi, con l’aggravante del metodo mafioso.
- Azzerati i vertici delle curve, ondata di arresti a Milano
- Accuse agli ultras dell'Inter
- Le accuse agli ultras del Milan
Azzerati i vertici delle curve, ondata di arresti a Milano
L’inchiesta ha di fatto azzerato i vertici della curva Nord interista e della curva Sud milanista. Fra gli arrestati, 16 sono stati portati in carcere e 3 ai domiciliari su ordine del giudice delle indagini preliminari di Milano, Domenico Santoro.
L’indagine della procura, che è il risultato di quattro differenti filoni, ha fatto emergere una sorta di “alleanza” tra le curve degli ultrà interisti e milanisti nei traffici illeciti, anche con infiltrazioni della ‘ndrangheta.
Nel riquadro, Antonio Bellocco
Il Gip scrive di un “patto di non belligeranza fra le due tifoserie organizzate, a prima vista connesso ad una tranquilla gestione della vita di stadio ma, a ben vedere, caratterizzato da legami fra gli apicali esponenti delle curve al fine di conseguire profitto, in un contesto in cui la passione sportiva appare mero pretesto per governare sinergicamente ogni possibile introito che la passione sportiva vera, quella dei tifosi di calcio, genera”.
E ancora: “Le indagini condotte hanno evidenziato che la società interista si trova in una situazione di sudditanza nei confronti degli esponenti della Curva Nord, finendo, di fatto, per agevolarli seppur ob torto collo. Le conversazioni e le attività di indagine qui di seguito riportate concernono gli anni 2019 e 2020, ma la situazione, ad oggi, non è per nulla mutata (se non peggiorata)”.
Accuse agli ultras dell’Inter
Per quanto riguarda la curva Nord degli ultras dell’Inter, l’associazione a delinquere contestata avrebbe agevolato la cosca di ‘ndrangheta della famiglia Bellocco.
Un mese fa il 36enne Antonio Bellocco venne ucciso a coltellate da Andrea Beretta, con il quale la sera prima aveva giocato a calcetto. L’omicidio avvenne al culmine di una lite riguardante reciproche pretese economiche. Fra le persone arrestate all’alba di lunedì 30 settembre ci sono anche il capo ultras Beretta e il vice Marco Ferdico.
Al 49enne Andrea “Berro” Beretta, l’ordinanza di custodia cautelare è stata notificata in cella a San Vittore, dal momento che su di lui pende l’accusa di omicidio del 36enne calabrese Antonio Bellocco.
Le accuse agli ultras del Milan
Contestata l’associazione a delinquere anche alla curva Sud degli ultras del Milan, ma senza l’aggravante del metodo mafioso. Gli ultrà milanisti sarebbero stati attivi soprattutto negli episodi di violenza.
Fra gli arrestati c’è anche sono Luca Lucci, celebre per la stretta di mano in campo con Matteo Salvini nel 2018. Luca Lucci era riapparso in occasione del derby, dopo avere ricevuto una serie di Daspo e di condanne, fra cui una per traffico di droga e una per lesioni.
Fra gli arrestati, anche Francesco Lucci (fratello di Luca), Christian Rosiello e Islam Hagag. Gli ultimi due sono noti per l’amicizia con il rapper Fedez. Rosiello, in particolare, fra le altre cose è stato il bodyguard di Fedez.
Mesi fa venne indicato come protagonista nel pestaggio del personal trainer Cristian Iovino dopo un diverbio sorto in una discoteca milanese.