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Allarme legionella in Val Seriana, emergono nuovi casi: 13 positivi, i consigli per prevenire la malattia

Aumentano il numero dei casi di legionellosi in provincia di Bergamo: aperta l'indagine epidemiologica dall'Ats

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Sono saliti a 13 i casi di legionellosi in Val Seriana, in provincia di Bergamo, dove è stato lanciato un vero e proprio allarme per il numero dei positivi rintracciati. Tra gli ultimi contagiati, come riferito da “L’Eco di Bergamo”, c’è una donna anziana di 75 anni di Rovetta.

Allarme legionella in Val Seriana

In totale, come detto, sono 13 i casi di legionella registrati nella Bergamasca. Nello specifico i positivi fin qui rintracciati sono tra Clusone (8), Rovetta (3) e Onore e Gazzaniga. L’Ats di Bergamo, dopo aver effettuato i campionamenti nelle abitazioni dei pazienti malati, ha aperto l’indagine epidemiologica per cercare di capire le cause.

I campionamenti, secondo quanto riferito, hanno coinvolto anche rubinetti, condizionatori, fontanelle pubbliche e tutti i luoghi segnalati perché frequentati dalle persone risultate positive.

Cos’è la legionella

La Legionellosi, è un’infezione causata dal batterio “Legionella pneumophila”. Tale batterio si può trovare ovunque, anche se predilige gli ambienti acquosi sia naturali – come acque termali, fiumi, laghi, fanghi – sia artificiali, come le condotte cittadine e gli impianti idrici, tubature, fontane e piscine.

La malattia si può presentare i due forme: la malattia del legionario che si caratterizza per una forma più acuta di polmonite e la febbre pontiac, una forma meno grave. I sintomi della polmonite da legionella sono aspecifici: malessere, mal di testa, dolori muscolari e addominali, diarrea, febbre fino a 39°C-40°C, brividi, tosse, insufficienza respiratoria. All’insorgenza dei sintomi è opportuno rivolgersi al proprio medico curante. Il batterio non si trasmette da persona a persona, dunque il malato non necessità di isolamento.

Come prevenire la malattia

Visto l’elevato numero di casi registrati nel giro di pochi giorni, l’Ats di Bergamo ha redatto una guida per proteggersi dal rischio di legionellosi. Bastano infatti alcuni piccoli e semplici accorgimenti in casa per evitare la malattia.

Per esempio bisognerebbe provvedere alla manutenzione dei rubinetti attraverso la sostituzione dei filtri o lavandoli con l’anticalcare. Inoltre, un altro rimedio potrebbe essere lasciar scorrere l’acqua calda e poi la fredda prima di utilizzarla, anche per fare la doccia.

Si ricorda che non esiste alcun tipo di rischio per l’utilizzo dell’acqua alimentare quindi è possibile stirare con il ferro a vapore, cucinare la pasta con l’acqua del rubinetto, usare la caffettiera, lavare i piatti, usare la lavastoviglie in quanto l’acqua supera i 100 gradi e il batterio è infettivo tra i 25 e 45 gradi circa.

Fonte foto: 123RF

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