Alex Marangon, la famiglia si affida al luminare della tossicologia per risolvere il mistero sull'ayahuasca
I genitori di Alex Marangon si affidano a una luminare in tossicologia per avere la verità sul figlio e l'ayahuasca. Perché è importante
La famiglia di Alex Marangon continua la battaglia per la verità: per questo motivo i genitori hanno scelto di affidarsi a una luminare della tossicologia per avere più risposte sulle circostanze che hanno portato alla morte del 25enne. L’intento è scoprire se il figlio abbia assunto ayahuasca, il potente allucinogeno vietato in Italia e di cui i partecipanti e gli organizzatori hanno negato la presenza nel corso del rito sciamanico del 29 giugno, quando di Alex si sono perse le tracce fino alla scoperta del cadavere.
- La luminare di tossicologia
- Perché il dettaglio dell'ayahuasca è così importante
- Il padre: "Omertà su mio figlio"
La luminare di tossicologia
Nei prossimi giorni, a condurre l’esame tossicologico su Alex Marangon saranno due professionisti. Uno è il patologo Antonello Cirnelli scelto dalla famiglia come consulente di parte.
L’altra professionista è Donata Favretto, professoressa al dipartimento di scienze cardio-toraco-vascolari e sanità pubblica all’Università di Padova e membro del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Va ricordato che i partecipanti e gli organizzatori hanno sempre negato che durante il rito sciamanico sia stato distribuito il decotto di ayahuasca, ma i genitori di Alex Marangon chiedono dei riscontri.
Per questo motivo, oltre ad affidarsi alla professoressa Favretto, hanno chiesto che sui presenti nella notte tra il 29 e il 30 giugno venga eseguito l’esame del capello.
Perché il dettaglio dell’ayahuasca è così importante
Nel corso di un’intervista rilasciata al Gazzettino Stefano Tigani, l’avvocato che difende i Marangon, ipotizza che l’eventuale assunzione di ayahuasca da parte dei partecipanti possa aver inficiato i loro ricordi.
L’allucinogeno, infatti, potrebbe aver avuto un effetto disastroso su Alex Marangon il quale, avvertendo un malore o in preda a un delirio, potrebbe aver deciso di lasciare l’abbazia durante un evento musicale.
Per questo motivo i genitori e il loro avvocato chiedono accertamenti in tal senso.
Il padre: “Omertà su mio figlio”
Recentemente Luca Marangon, il padre del 25enne morto nella notte tra il 29 e il 30 giugno, ha affidato ai social uno sfogo per invitare tutti i presenti a parlare, ma soprattutto si è domandato: “Perché pagare 200€ al giorno solo per una semplice purga?”.
Durante il rito sciamanico, infatti, i presenti avrebbero assunto una purga.
Su questo aspetto si è pronunciato Òscar Palet Santandreu, l’avvocato dei curanderos Jhonni Benavides e Sebastian Castillos. Intervistato dal Corriere della sera ha detto:
Il purgante non è psichedelico ma può far espellere rabbia o altri sentimenti forti, la persona non dimostra, per esempio, ira ma se ne libera. La scienza studia queste medicine per il valore terapeutico, ma ripeto, non sono per tutti.