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Zone rosse: spuntano i dossier degli esperti, Conte dai pm

Il Cts aveva consigliato al Governo di istituire la zona rossa nei comuni di Alzano e Nembro, ma nessuno avrebbe ascoltato gli scienziati

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:

Nel giorno in cui il premier Giuseppe Conte e i ministri Roberto Speranza e Luciana Lamorgese verranno ascoltati dagli inquirenti all’interno dell’inchiesta su Alzano e Nembro (Bergamo), spuntano nuovi elementi sulle responsabilità politiche dell’esplosione del focolaio nelle due cittadine. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, la Regione Lombardia non avrebbe mai presentato la richiesta formale per far dichiarare i comuni “zona rossa”.

Lo avrebbero appreso i pm di Bergamo al secondo giorno a Roma per ricostruire i contatti tra gli enti e le istituzioni durante i giorni peggiori dell’epidemia di coronavirus in Italia. I magistrati stanno passando ora al vaglio le trattative con il Governo.

Al centro degli interrogatori con il presidente del Consiglio, il ministro della Salute e il ministro dell’Interno – sentiti come testimoni informati sui fatti – ci saranno anche i verbali della riunione svolta il 3 marzo dal Comitato tecnico scientifico, in cui viene fatto un resoconto di una precedente chiamata tra gli esperti e Giulio Gallera, assessore lombardo alla Sanità.

Il Comitato tecnico scientifico aveva suggerito le zone rosse

“Nel tardo pomeriggio sono giunti all’Istituto Superiore di Sanità i dati relativi ai comuni di Alzano e Nembro. Al proposito sono stati sentiti per via telefonica l’assessore Giulio Gallera e il direttore generale Luigi Caiazzo che confermano i dati relativi all’aumento. I due comuni si trovano in stretta prossimità di Bergamo e hanno una popolazione rispettivamente di 13.639 e 11.522 abitanti”, si legge nel report dell’incontro, riportato dal Corriere della Sera.

“Ciascuno dei due paesi ha fatto registrare attualmente oltre 20 casi, con molte probabilità ascrivibili a un’unica catena di trasmissione. Ne risulta pertanto che l’R0 è sicuramente superiore a 1, il che costituisce un indicatore di alto rischio di ulteriore diffusione del contagio”. Nel verbale non si fa riferimento a richieste da parte degli amministratori locali.

Sarebbe stato proprio il Cts invece a proporre “di adottare le opportune misure restrittive già adottate nella ‘zona rossa’ anche in questi due comuni al fine di limitare la diffusione nelle aree contigue”.

Il suggerimento degli scienziati non sarebbe però stato ascoltato né dalla Regione Lombardia né dal Governo. Due giorni dopo la riunione Silvio Brusaferro, direttore del Comitato tecnico scientifico, avrebbe infatti inviato una nuova relazione a Palazzo Chigi per ribadire la necessità di chiudere“.

Conte interrogato dai pm: la possibile difesa del premier

Ai magristrati il governatore lombardo Attilio Fonta ha dichiarato, come riporta il Corriere della Sera, che la scelta di istituire una zona rossa sarebbe dovuta partire dall’esecutivo. Davanti ai pm Giuseppe Conte potrebbe sostenere che in caso di urgenza e necessità la Regione avrebbe potuto procedere autonomamente, come avvenuto in seguito in altri territori.

“Non temo di finire indagato dopo il colloquio di oggi con i pm, su Alzano lombardo e Nembro, rifarei tutto”, ha dichiarato in conferenza stampa il capo del Governo. Giuseppe Conte ha ribadito di non essere preoccupato per l’interrogatorio.

Il premier inoltre potrebbe sottolineare di aver atteso l’istituzione di una zona rossa nei comuni di Nembro e Alzano perché a Palazzo Chigi si propendeva già per una soluzione più drastica. L’8 marzo infatti il presidente del Consiglio avrebbe firmato il provvedimento, entrato in vigore il giorno successivo, che di fatto chiudeva l’intera Lombardia e tredici province di altre regioni.

Giuseppe Conte, riporta il Corriere della Sera, dovrà inoltre rispondere del perché, tre giorni prima di firmare il Dpcm, aveva fatto mobilitare le forze dell’ordine e l’Esercito per cinturare i due paesi della Bergamasca. E proprio su questo verrà ascoltata Luciana Lamorgese.

Il ministro dell’Interno, a cui non spetta intervenire nel processo decisionale durante l’istituzione delle zone rosse, è infatti responsabile della sorveglianza delle aree interdette e dirige i lavori in concerto con la Prefettura. I magistrati passeranno al vaglio tutte le circolari di quei giorni tragici per capire quali disposizioni avessero ricevuto soldati e poliziotti. E capire se i ritardi accumulati dai vari uffici possano essere stati fatali alle popolazioni di Nembro e Alzano.

alzano-nembro Fonte foto: Ansa
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