Zingaretti e l'incontro con Di Maio: cos'è emerso
Il segretario dem ha fatto il punto della situazione sul momento della politica in Italia
Basta alle tensioni all’interno della maggioranza, per assicurare all’esecutivo un futuro roseo serve il dialogo. A dirlo è il segretario generale del Partito Democratico Nicola Zingaretti che, ospite di “Otto e mezzo” su La7, ha analizzato il momento della politica in Italia.
Secondo il governatore della regione Lazio “uno dei modi sbagliati di questa maggioranza è quella di condurre battaglie più per visibilità personale che per risolvere problemi. Questo mettere bandierine, non serve”.
“Con Di Maio abbiamo parlato della necessità di aprire una fase nuova per questo governo, per riaccendere motori dell’economia italiana. È stato un incontro molto utile” ha ammesso il leader dem.
Poi, rispondendo alle domande di chi gli ha fatto notare le continue tensioni, ha proseguito: “Sono sconcertato dello sconcerto che c’è stato quando ho parlato bene di Conte. Siamo talmente abituati a parlare male degli alleati, che se uno tenta di costruire e di dialogare, viene visto con sospetto”.
“Ma non si può governare con avversari, e se davvero si vuole fermare Salvini, allora dobbiamo capire che il nostro campo va popolato da una diversità. Poi io non sono Conte e non sono i 5 Stelle, ma non ci si dovrebbe stupire se si parla bene dei propri alleati” ha sottolineato.
Regionali e riforme, il punto di Zingaretti
Il segretario poi ha detto la sua sulla prossima tornata elettorale in vista delle regionali in Calabria ed Emilia Romagna: “Non penso che la destra possa vincere alle regionali, ma se dovesse accadere non credo che il governo debba per forza cadere, non c’è alcun automatismo su questo”.
“Sulla legge elettorale, io penso che la soglia al 5% sia il minimo indispensabile. Ricordo che veniamo da una legge pessima, che dovrebbe essere maggioritaria ma che non garantisce di conoscere la sera stessa il vincitore delle elezioni. Il Rosatellum è una delle peggiori leggi elettorali mai fatte, anche Renzi lo sa che la penso così” ha proseguito.
Poi il parere: “Dopo la prescrizione, noi abbiamo depositato la nostra proposta di legge in parlamento per garantire una durata ragionevole dei processi. Sulla posizione dei 5 Stelle non sono assolutamente d’accordo, penso che debbano scendere a compromessi come abbiamo fatto noi quando abbiamo accettato la riduzione dei parlamentari. Perché in Italia oltre al “fine pena mai” non può anche esserci il “fine processo mai””.
Infine Zingaretti ha detto la sua sui decreti sicurezza: “I decreti Salvini si cambiano, come ha già annunciato la ministra Lamorgese, a gennaio. Forse si sarebbe potuto fare prima ma siamo entrati dentro il tunnel della legge di bilancio e non è stato possibile. Però non chiamiamoli ‘decreti sicurezza’ perché con la sicurezza non avevano niente a che fare. Questo è l’unico governo che ha raddoppiato le risorse per il contratto delle forze dell’ordine e pagato gli straordinari a polizia e carabinieri”.